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HomeEsteri Riformata la Costituzione russa per consentire la rielezione di Putin nel 2024

Putin cambia la Costituzione
Ad aprile il referendum
per governare fino al 2036

Possibile terzo doppio mandato di 'Vlad'

Lo zar al Cremlino fino ad 84 anni

di Marco Valentini20 Marzo 2020
20 Marzo 2020

epa08304288 Russian President Vladimir Putin gives a speech during an awards ceremony for those who led the construction of the 19 kilometres long road and rail Crimean Bridge linking the mainland Russia to Moscow-annexed Crimea over the Kerch Strait, in Sevastopol, Crimea, 18 March 2020. Vladimir Putin makes a working trip to the Crimean Peninsula. EPA/ALEXANDER NEMENOV /POOL

L’escamotage di saltare un mandato da Presidente della Federazione russa, ricoprendo la carica di primo ministro, lo ha già utilizzato una volta e non vuole ripetere l’esperienza. Così, Vladimir Putin ha deciso di eliminare il problema della sua ricandidatura dopo un doppio mandato direttamente alla radice, e cioè attraverso la riforma della Costituzione.

L’iter, che dovrebbe consentire la permanenza dello zar al Cremlino oltre il 2024, era iniziato con un emendamento presentato alla Duma dalla deputata Valentina Tereshkova. Il testo, superato il vaglio della camera bassa con 340 voti favorevoli e 43 contrari, era stato inizialmente, e in maniera pretestuosa, criticato da Putin: “La Russia ha già esaurito la sua quota di rivoluzioni”, aveva detto lo stesso Presidente. Poi però, vincolando la sorte dell’emendamento “al parere della Corte costituzionale e al popolo sovrano che si deve esprimere con un referendum”, aveva consentito al progetto di riforma di proseguire il percorso.

Ora che anche il Consiglio Federale della Russia (la camera alta) ha approvato l’emendamento e che questo ha superato il vaglio della Corte, rimane soltanto il referendum  per aprire definitivamente la strada della ricandidatura di Putin e ,verosimilmente, di un suo terzo doppio mandato. Ciò permetterebbe all’attuale Capo dello Stato di rimanere al Cremlino fino al 2036. La consultazione popolare, coronavirus permettendo, si terrà il prossimo 22 aprile e si annuncia come poco più che un pro forma, nonostante il calo registrato da Russia Unita, il partito presidenziale, nelle elezioni amministrative dello scorso settembre.

Con un prevedibile plebiscito a favore dello Zar, si prospettano quindi altri 16 anni di “regno” per il Presidente, che manterrebbe le redini della Federazione fino all’età di 84 anni superando, con 36 anni di comando, anche Josip Stalin. Per concretizzare queste previsioni Putin dovrà comunque superare alcune sfide difficili: dalla “guerra dei barili”, che vede fronteggiarsi Russia, Usa e Arabia Saudita e che sta mettendo in difficoltà le casse della Federazione (fortemente dipendenti dall’esportazione del petrolio) ai malcontenti interni causati da riforme impopolari, come l’aumento dell’età pensionabile e l’aumento delle tasse.

La notizia di un possibile prolungamento della permanenza al Cremlino di Putin, è passata finora sottotraccia sui media occidentali, concentrati sull’emergenza Covid-19, e non ha avuto il risalto di cui avrebbe goduto in un altro momento, nonostante passi anche da qui il futuro riassetto degli equilibri mondiali.

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