Si avvicina la “battaglia dei click” per i lavoratori autonomi italiani, messi in ginocchio dall’emergenza Coronavirus e in attesa di un indennizzo da parte del governo. Ieri il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha parlato di ipotesi “click day” come strumento di assegnazione dei rimborsi destinati alle partite Iva e già presenti nel decreto “Cura Italia”.
Si tratta di una finestra unica per fare la domanda, via internet, di assegnazione del bonus da 600 euro previsto per i commercianti, artigiani e gli altri lavoratori autonomi danneggiati dall’emergenza. Con questo meccanismo però verrebbe facilitato chi riesce a compilare la richiesta prima. Il budget complessivo a disposizione ammonta a 2,16 miliardi. Le modalità esatte di assegnazione saranno rese note nelle prossime ore, anche se si parla di una “soglia”, sul modello del reddito di cittadinanza. Se confermato, il “click day” potrebbe tenersi già la prossima settimana, con i primi pagamenti presumibilmente ad aprile. Lo attendono circa 4,8 milioni di italiani, tra partite Iva, lavoratori autonomi e stagionali, tutti messi alle strette dal Coronavirus.
Critico sull’iniziativa il vicesegretario democratico Andrea Orlando: “Il contributo agli autonomi non è una lotteria e l’Inps non Lottomatica, il presidente Tridico pensi a misure più adeguate per assegnare i fondi”. Perplesso anche il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, che ha trovato “fuori luogo” la decisione di assegnare il bonus in questione in base al “click day”: “Se i fondi sono insufficienti” si devono utilizzare criteri che tengano in considerazione le “necessità”, mediante “sistemi di verifica su reddito e numero componenti del nucleo famigliare”. Per Alemanno il “click day” faciliterebbe le aziende strutturate, a danno dei piccoli, che poi sarebbero “quelli con maggiore bisogno dell’indennizzo”.
“Utilizzare la procedura del click day, in questa fase emergenziale, per consentire ai lavoratori autonomi e ai professionisti di richiedere l’indennità di 600 euro prevista dal decreto Cura Italia è assolutamente impensabile”: contro la proposta di Tridico anche Confesercenti, secondo cui “ad una crisi straordinaria – si legge in una nota – si risponde con misure straordinarie e mirate”. Non certo con una gara a click.