Stop ai limiti del Patto di Stabilità (con sforamento temporaneo del rapporto deficit/Pil), aiuti di Stato in deroga alle imprese fino a 500mila euro per ogni Paese membro, 40 miliardi per le piccole e medie imprese, un fondo per la crescita da 37 miliardi, fino a 20 miliardi di investimenti speciali, liquidità alle banche per 10 miliardi e garanzie straordinarie degli Stati per i prestiti, interventi potenziati della Bce (nuovi acquisti di titoli di stato e prestiti agevolati agli istituti bancari). Sono queste le principali misure che le istituzioni dell’Unione Europea hanno messo in campo dopo l’Eurogruppo di ieri per affrontare l’emergenza economica del Coronavirus.
Il presidente portoghese dell’Eurogruppo Mario Centeno ha ripetuto il “tutto quello che serve” già pronunciato dalla numero uno della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen. I ministri, in teleconferenza, hanno dunque concordato il pacchetto di misure da attuare subito per “sostenere la crescita”. In tutto valgono circa l’1% del Pil europeo medio del 2020, ma potrebbero essere più corpose. Innanzitutto il fondo Corona response investiment initiative voluto dalla Commissione potrebbe recuperare ulteriori 28 miliardi di fondi strutturali, mentre la Banca europea per gli investimenti potrebbe mettere in campo altri 10 miliardi per le piccole imprese. Ma più in generale Centeno ha specificato che le cifre “potranno essere più ingenti nel tempo” per aiutare le imprese e i lavoratori. Il presidente dell’Eurogruppo ha poi confermato il rinvio della discussa riforma del Fondo salva Stati a “presto”.
Intanto la Banca centrale europea, dopo aver messo sul piatto 120 miliardi aggiuntivi di Quantitative Easing, rafforza l’azione sui titoli di stato più in difficoltà. Oggi, per il secondo giorno consecutivo, arrivano ordini “pesanti” sui Btp italiani. Secondo fonti dell’agenzia ANSA si tratta di “botte di acquisti da 50 milioni di euro”. Da qui in poi la Bce può abbassare ulteriormente i tassi di interesse (già a zero, rischiando la famosa “trappola della liquidità”) o aumentare l’acquisto di attività finanziarie sul mercato.