Il Coronavirus sta rendendo l’Italia un paese di stressati. Lo certifica la rilevazione realizzata dall’Istituto Piepoli, per conto dell’Ordine nazionale degli Psicologi (Cnop), secondo cui il 65% degli italiani si definisce stressato, il 13% in più rispetto alla scorsa settimana. A provocare una variazione così alta dello “Stressometro” è certamente il Coronavirus, ritenuto il responsabile del fenomeno dal 75% degli intervistati, il 25% in più rispetto alla stessa rilevazione fatta nella scorsa settimana, quando ancora l’Italia non era tutta zona rossa e la maggioranza degli italiani non subiva le grandi limitazioni di oggi.
Il dottore David Lazzari, presidente del Cnop conferma il quadro: “L’attuale emergenza genera un livello molto più alto di stress in tutti i cittadini”. Oltre l’analisi la promessa: “Gli psicologi in questo momento sono impegnati nel fare assumere alla gente un’appropriata percezione del rischio e ad aiutarla nel fronteggiare al meglio la situazione”. Lazzari, facendo implicito riferimento alla dilagante psicosi, mette all’indice “i comportamenti irrazionali e controproducenti” perché “emergenza sanitaria e psicologica vanno di pari passo”. Per il presidente del Cnop un nemico di questi giorni difficili è la “reciproca integrazione negativa”.
Precisamente, nello “Stressometro” si evince che le donne sono leggermente più stressate degli uomini (53% rispetto a 47%), mentre i giovani sono sensibilmente meno turbati dall’emergenza Coronavirus, se “solo” il 26% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni si professa stressato. Invece adulti e anziani sono più colpiti, con la fascia d’età fra i 35 e 54 anni e quella over 54 parimenti stressate con il 37%.
La rivelazione condotta dall’Istituto Piepoli ci dice pure che l’Italia vive con intensità diversa lo stress prodotto dal Covid-19, a prescindere dalla collocazione dei focolai. In particolare si va dal 68% di intervistati che si ritengono stressati dal Coronavirus nel Nord Est all’80% registrato dai residenti del Centro, passando per il 74% del Nord Ovest (che contiene il focolaio lombardo), il 75% del Sud e l’81% delle Isole. Quindi gli italiani più stressati da questa emergenza sanitaria non sono necessariamente i più esposti al contagio. D’altronde un ruolo importante lo giocano la percezione e la psicologia.