Harvey Weinstein condannato a 23 anni di carcere: si conclude a New York il processo ai danni dell’ex re di Hollywood. La sentenza è stata decisa dal giudice James Burke, che ha fatto valere i capi d’accusa di aggressione sessuale e stupro di terzo grado, facendone cadere altri tre simili, che avrebbero potuto costargli l’ergastolo. L’ex produttore cinematografico dovrà scontare la pena in una prigione dello stato di New York.
Una decisione che ha influito sulla salute di Weinstein, che è reduce da un’operazione al cuore e che da tempo si muove tramite il supporto di un deambulatore. Subito dopo la condanna, infatti, l’uomo è stato trasportato al Bellevue Hospital, per avere accusato dolori al petto.
Tante le donne vittime del 67enne che hanno applaudito la decisione della Corte. “Finalmente giustizia”, ha scritto su Instagram l’attrice italiana Asia Argento, una delle prime a denunciare pubblicamente il produttore, mentre Mira Sorvino ha detto di aver “pianto di gioia”. Altre accusatrici, come Rose McGowan e Ashley Judd, ritengono invece che “nessuna pena detentiva potrà riparare tante vite distrutte e carriere rovinate”.
Il processo contro il fondatore della Miramax è partito lo scorso 6 gennaio a seguito della denuncia di stupro presentata nel maggio del 2018 da due donne, l’ex assistente di produzione Miriam Haleyi e l’attrice Jessica Mann. Si tratta di due delle quasi cento donne che sono state aggredite sessualmente da Weinstein nel corso della sua carriera, con il caso che scoppiò nell’ottobre del 2017 a seguito delle accuse da parte di diverse attrici che hanno poi dato vita al movimento “Me Too”.
Chiuso il processo a New York, dovrebbe adesso aprirsi quello a Los Angeles, dove Weinstein deve rispondere di nuove accuse per reati sessuali contro due donne commessi nel febbraio del 2012.