Come molti avevano previsto, lo sforamento dei 7,5 miliardi non sarebbe stato sufficiente. Soprattutto adesso, dopo l’ultimo DPCM che decreta la chiusura di tutte le attività commerciali e lascia spazio a ipotesi di un ulteriore stop anche alle aziende produttive.
Il Consiglio dei ministri ha votato uno stanziamento ben superiore: 25 miliardi per attutire il contraccolpo delle conseguenze dell’epidemia da Coronavirus, portando così il rapporto deficit/Pil al 3,3%. Dall’Unione Europea l’Italia ha ricevuto pieno appoggio tramite le parole – pronunciate in italiano – della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Siamo tutti italiani”.
Il governo prevede nuove misure che coinvolgono le famiglie, i lavoratori e le imprese di ogni dimensione. Lo spiega il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: le risorse “Saranno utilizzate in parte nel primo decreto, che sarà approvato venerdì, e saranno circa 12 miliardi. Le altre costituiscono uno stanziamento di riserva per possibili futuri interventi da realizzare anche in un quadro europeo”. Quindi l’esecutivo mantiene un ampio margine di manovra economica in caso, si presume, di aggravamento della situazione.
Conosciamo già alcuni dei provvedimenti che saranno inseriti del decreto di domani.
I mutui e gli affitti
Saranno esentati dal pagamento delle rate del mutuo e del canone di affitto tutti coloro che, a causa dell’emergenza di queste settimane, non hanno fonti di reddito per rispettare le scadenze. È il caso di chi finirà in cassa integrazione o di chi è costretto, da oggi, a chiudere la propria attività commerciale. Questa misura è valida per tutte le fasce di reddito, senza distinzioni di Isee.
Le tasse e i contributi
Le persone e le imprese che per la crisi avranno una perdita di fatturato uguale o superiore al 25% saranno esentate dal pagamento delle tasse e dei contributi. In alcuni casi i pagamenti saranno parzialmente cancellati, mentre nella maggior parte, ad esempio l’Iva prevista per il prossimo 16 marzo, saranno posticipati. Lo ha detto lo stesso Gualtieri: la misura serve ad “assicurare un adeguato sostegno alle aziende e ai lavoratori autonomi colpiti dagli effetti dell’emergenza”, ma prevede “un futuro parziale ristoro”, cioè un pagamento spostato più avanti nel tempo, quando saranno riprese le normali attività.
La cassa integrazione e il congedo parentale
La Cig coinvolgerà tutti i lavoratori in tutti i settori produttivi e sarà prevista anche per le aziende con meno di cinque dipendenti. Il sostegno coprirà anche i lavoratori stagionali, gli autonomi e quelli con contratto a tempo determinato. La cassa integrazione garantirà fino all’80% degli stipendi e non potrà superare in nessun caso i 1.150 euro al mese. Qui però interviene un altro strumento: il fondo di integrazione salariale, grazie al quale la somma potrà salire oltre quella soglia. A tutti i genitori lavoratori con figli di età inferiore ai 12 anni sarà garantito un congedo parentale di 15 giorni in più, con stipendio almeno al 30%. In alternativa a questo, è previsto un voucher di 600 euro per la babysitter.
Le misure per le imprese
La Cassa Depositi e Prestiti e i Servizi assicurativi del commercio estero (Sace) mettono a disposizione per le imprese 6 miliardi in più, quindi in totale 7 miliardi: 3 miliardi serviranno a garantire tassi calmierati, mentre gli altri 4 andranno a sostenere il made in Italy, con potenziamento dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese.
Sul piatto anche il Fondo centrale di garanzia a sostegno delle PMI, che verrà potenziato in modo da consentire alle imprese di attingere al credito messo a loro disposizione ma non ancora utilizzato.