La Corte d’Assise d’Appello si pronuncerà a breve sull’omicidio di Elisa Claps, vale a dire sull’innocenza o colpevolezza dell’unico imputato del processo, Danilo Restivo. Ieri, in udienza pubblica, a Salerno, ha parlato uno dei legali del presunto assassino della ragazza di Potenza, condannato in primo grado a trent’anni. Il secondo dei difensori di Restivo prenderà invece la parola il prossimo 23 aprile. Già dal giorno dopo, in seguito alla controreplica del pm, i giudici potrebbero riunirsi in camera di consiglio.
Forse ha voluto tentare il colpo di scena, Danilo Restivo, ieri, quando si è rivolto “all’anima e ai sensi di colpa”del reale assassino di Elisa, dichiarandosi ancora una volta innocente. “Costituisciti, sono in carcere da innocente”, ha detto in aula, scatenando l’immediato dissenso della difesa, per la quale tali dichiarazioni “collidono rovinosamente con la logica del processo”. Ma Restivo è andato oltre, parlando addirittura alla madre della vittima: “Il mio sogno è di pregare sulla tomba di Elisa e di portare a lei dei fiori”. Ma il suo interlocutore non ha ascoltato tutto il messaggio: Filomena Iemma, madre di Elisa Claps, si è alzata appena Restivo ha cominciato a parlare.
Sull’unico imputato per la morte della studentessa di Potenza, avvenuta ormai vent’anni fa, sebbene il corpo sia stato rinvenuto solo nel 2010, pende anche un altro processo, quello per il più recente delitto (2002) della sarta inglese Heather Barnett, di cui Restivo era vicino di casa. In Inghilterra è stato condannato per l’omicidio a 40 anni.
Stando all’accusa di primo grado del processo Claps, l’omicidio avvenne nei locali della chiesa della Trinità: Restivo, allora 21enne vi condusse la giovanissima studentessa con il presunto pretesto di un regalo, forse cominciò a molestarla e la uccise almeno con dodici fendenti. Lasciò inoltre che Elisa, 16 anni, morisse dissanguata.
Alessandra D’Acunto