Da ieri a Genova c’è un segno di speranza in più. Dopo il tragico crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 che è costato la vita a 43 persone, i lavori di ricostruzione della struttura hanno avuto una svolta importante. È infatti terminato ieri mattina il complesso sollevamento della campata da 100 metri del nuovo ponte che attraversa il torrente Polcevera, sostituendo così la parte crollata.
Iniziata lunedì pomeriggio con il cantiere pieno di gente, quasi mille persone al lavoro, l’enorme campata da 100 metri, pesante 1.800 tonnellate, è stata trascinata nell’alveo del torrente dopo una manovra complessa durata alcune ore.
“Non c’è dubbio che questo nuovo ponte sarà sempre legato a quelle 43 persone, un monumento alla loro memoria ma con la sua bellezza porterà un messaggio di speranza. Quella campata ci dice che ce la faremo”, ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni Toti.
E ancora, Alberto Maestrini, presidente di PerGenova, la joint venture Fincantieri-Salini Impregilo che sta costruendo il ponte, ha voluto ringraziare “tutti coloro che, lavorando in modo instancabile, hanno reso possibile questo nuovo traguardo dando ancora una volta una concreta testimonianza delle capacità dell’industria italiana”.
Per sollevare la maxi trave, trasportata da una parte all’altra del torrente, sono stati utilizzati carrelli radiocomandati. Ma è stato necessario anche intervenire nell’alveo del torrente per creare un’isola artificiale che ha sostenuto i carrelli per la movimentazione dell’impalcato. L’opera di ricostruzione, ancora in corso, supera attualmente la lunghezza complessiva di 650 metri, con 11 campate issate rispetto alle 19 che comporranno il ponte quando sarà completato.
Tra una decina di giorni, operai e tecnici dovranno compiere un altro sforzo per innalzare una campata simile a questa per far scavalcare al viadotto la ferrovia.