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Putin in carica fino al 2036
azzerato limite dei mandati
Previste elezioni anticipate

La Costituzione è stata emendata

"Bisogna garantire stabilità al paese"

di Laura Bonaiuti11 Marzo 2020
11 Marzo 2020

Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe rimanere in carica fino al 2036, quando avrà 83 anni. Nel caso in cui riuscisse davvero a farsi eleggere presidente per altre due volte, supererà Josip Stalin per permanenza al potere.

È questo il risultato dell’emendamento a una legge costituzionale approvato ieri in parlamento. Proposto da Valentina Tereshkova, prima donna a viaggiare nello spazio e parlamentare fedelissima al capo, la norma prevede un limite complessivo di due mandati per ciascun presidente, rendendolo valido soltanto dal momento dell’approvazione: ne esclude così la retroattività e permette a Putin di farne altri due, oltre ai mandati già ricoperti.

Putin si è espresso contro lo stesso emendamento, ma lui stesso ha dichiarato che se, dopo l’approvazione del parlamento, arriveranno anche quelle della Corte Costituzionale (un passaggio per lui fondamentale) e del popolo russo, allora lo sosterrà. “La Russia ha esaurito la sua quota di rivoluzioni, lo sviluppo deve seguire una logica evolutiva e il presidente deve essere il garante della Costituzione”, ha spiegato.

Il presidente si è presentato senza preavviso in Parlamento spiegando che secondo lui la Russia dovrà in futuro avere un sistema politico in cui il presidente cambia regolarmente. Ma forse, ha detto, adesso non è ancora pronta, e nel frattempo sono necessarie misure che garantiscano la stabilità. Putin si auspica che un giorno la presidenza russa non sarà più così personalizzata: “Ma è dove ci ha portato la nostra storia, e non possiamo non tenerne conto”.

Il testo di modifica costituzionale è in corso di seconda lettura alla Duma. Poi sarà la volta della terza, del passaggio al Senato e ai consigli regionali. Quindi la firma presidenziale e il voto nazionale, previsto per il 22 aprile. Non prima di essere passato dalla Corte Costituzionale. L’approvazione della Corte è una pura formalità, dato che i suoi membri sono nominati dal Consiglio federale su proposta dello stesso presidente. E il voto popolare di fine aprile sulle modifiche costituzionali non sarà certo un problema, dato che a Putin non è mai mancato il consenso. A settembre dovrebbero tenersi le elezioni anticipate, che finora, sin dalla sua prima vittoria nel 1999, non lo hanno mai deluso.

Non è la prima volta che l’ex funzionario del KGB chiede una deroga al limite dei mandati. Nel 2012 infatti, dopo aver fatto cambiare la Costituzione per aumentare la durata dei mandati presidenziali a sei anni, si candidò di nuovo a presidente, vincendo e ottenendo poi la rielezione nel 2018. Nel 2024 scadrà il suo secondo mandato consecutivo.

Dopo la proposta dell’emendamento ci sono state le proteste dell’opposizione e anche una richiesta di scendere in piazza il prossimo 21 marzo, perché “un Paese dove la leadership non si è rinnovata per 20 anni non ha futuro”. Attualmente però le manifestazioni con oltre 5mila persone sono vietate in Russia per via del Coronavirus.

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