Un fondo da venticinque miliardi di euro per affrontare il Coronavirus. Lo ha annunciato questa mattina, in conferenza stampa, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “L’Italia ha stanziato questa somma straordinaria da non utilizzare subito, ma per far fronte a tutte le difficoltà di quest’emergenza”. In termine di indebitamento netto, si parla di 20 miliardi, pari all’1,1% del Pil. Più del triplo, quindi, dei 6,3 miliardi previsti prima. Del resto, la sponda a muoversi è arrivata anche dall’Unione Europea. “E io sono contento del clima che si sta creando a Bruxelles”, ha commentato a margine il premier.
Ieri, infatti, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha annunciato un altro maxi-fondo, stavolta comunitario, sempre di 25 miliardi di euro. L’idea è muoversi “a sostegno del sistema sanitario, delle piccole e medie imprese, del mercato del lavoro e delle parti più vulnerabili dell’economia” colpite dal Coronavirus. Evidentemente, scrive La stampa, dopo giorni di tentennamenti a Bruxelles ci si è resi conto che l’epidemia di Coronavirus è soprattutto una questione europea.
“Dobbiamo fare tutto ciò che è necessario”, è il leitmotiv con cui il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha chiuso l’incontro di ieri. E, a livello di aiuti, ciò si traduce in primis in questo fondo da 25 miliardi. “Per ora avrà una dotazione di 7,5 miliardi di euro di liquidità”, ha spiegato von der Leyen, ma si punterà presto a incrementarlo verso la quota stabilita.
All’orizzonte, poi, ci sono misure addizionali per il nostro Paese, dove la situazione, secondo la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Margrethe Vestager, è “particolarmente severa”. E allora, ha assicurato, “restiamo pronti a lavorare con il Governo italiano su misure aggiuntive per rimediare ai seri problemi dell’economia”.
Ma il dubbio, dopo lo stanziamento dei 25 miliardi da parte del Governo, rimane uno: l’Italia sforerà la soglia del 3% di deficit? “Dipende”, secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Il debito varierà a seconda di quanto questo fondo sarà effettivamente utilizzato. La prima misura impiegherà la metà di queste risorse. L’utilizzo dell’altra metà dipenderà anche dalle eventuali risorse europee di cui si parla in queste ore”. Insomma, “è ancora presto dire il livello di deficit che verrà raggiunto”.