#iorestoacasa, e tu? Dopo l’esodo di centinaia di persone, che da Milano volevano tornare nel proprio paese d’origine, incuranti per lo più dei rischi a cui stavano sottoponendo i propri cari a causa del Coronavirus, è partita una campagna social per invitare tutti, non solo quelle persone, a non uscire di casa, a non riversarsi nei locali, nei parchi e per le vie della città.
Fiorello, Jovanotti, Giuliano Sangiorgi, ma anche medici, infermieri e politici si sono spesi per la causa. Il frontman dei Negramaro, per l’occasione, ha anche scritto una canzone, che ha pubblicato sul suo account Instagram. “Restiamo a casa. Sono giorni che ci penso… Vorrei incontrarti, ma non si può. Sono ore, lunghe ore passate solo ad aspettare che qualcuno sappia dire qualcosa che faccia sperare, che questa maledetta storia sia sul punto di finire e insieme, finalmente, noi domani torneremo a uscire” canta Sangiorgi ai suoi followers. Che sia domani o tra un mese, la prudenza che si chiede a chiunque serve per il bene comune, come hanno sottolineato in molti sui social.
Stare a casa significa anche non andare al cinema, che nel weekend appena trascorso ha registrato il peggior incasso di sempre. In Italia il settore ha incassato 439.515 euro. I numeri sono preoccupanti: si parla del 79% in meno rispetto al fine settimana precedente. Un record negativo che, si spera, non verrà eguagliato: da ieri, infatti, tutte le sale, fino a nuovo ordine, saranno chiuse.
Stessi disagi si registrano in in televisione. Secondo quanto riferito in un tweet dall’ex dirigente Rai, Giancarlo Leone, molti format sono stati sospesi per mancanza di pubblico. “A rischio è il 50% delle produzioni: l’emergenza sta toccando cinema e sale, serie, documentari e animazione”, scrive su Twitter il presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi.