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HomeSport As Roma, Pallotta-Friedkin: l’accordo per l’acquisto c’è, il Covid-19 congela tutto

La Roma si ferma per virus
slitta a fine mese
la cessione della società

La firma del contratto e l'ufficialità

fra Pallotta e Friedkin non a rischio

di Giorgio Saracino09 Marzo 2020
09 Marzo 2020

Soccer: Serie A, Cagliari-Roma Players of Roma celebrate the victory at the end of the Italian Serie A soccer match Cagliari Calcio vs AS Romai at Sardegna Arena stadium in Cagliari, Sardinia island, Italy,1 March 2020 ANSA/FABIO MURRU

Pallotta-Friedkin, c’è l’accordo. Ci sono le cifre, i numeri e la continuità. C’è tutto affinché la Roma diventi “texana”, e finisca nelle mani dell’imprenditore americano, con un patrimonio stimato di 5,1 miliardi. Eppure manca la firma, perché il COVID-19 preoccupa, e non poco, il magnate. Un’ufficialità congelata, almeno fino a fine mese, per vedere che tipo di ripercussioni avrà il nuovo virus sulla Serie A e sui conti della società. Ma Dan Friedkin sembra comunque intenzionato a rilevare il club da James Pallotta – alla Roma dal 2011 – la cui gestione è ormai ai titoli di coda.

L’accordo quindi slitta ma non salta. Una firma che attendono con ansia la maggioranza dei soci, che nei giorni scorsi si sono riuniti in una call con l’attuale dirigenza del club giallorosso, chiedendo celerità nella conclusione dell’affare, per non fare entrare in sofferenza la Roma. L’attuale numero 1 della società capitolina ha però garantito continuità aziendale, versando in tre mesi nelle casse societarie circa 80 milioni di euro come aumento di capitale. Le voci del passaggio di testimone immediato hanno poi fatto bene ai titoli azionari della Roma, che venerdì scorso ha registrato un anomalo rialzo in Borsa (12,6%), tanto da insospettire la Consob, che potrebbe decidere di aprire un’inchiesta.

“So quanto siano pazzi i tifosi romanisti, ma sono preparato: voi non sapete quanto sono pazzo io”, aveva dichiarato da Boston James Pallotta nel 2011:  eppure a Roma, tra alti e bassi, non è riuscito a lasciare il segno, soprattutto nel cuore del tifo capitolino. Le promesse mancate (suo malgrado) sullo stadio, gli acquisti che non sempre sono piaciuti alla curva, ma soprattutto l’affaire Totti e De Rossi. Quasi otto anni altalenanti, con un’unica vera gioia: il colpo di testa del difensore greco Kostas Manolas che mise ko il Barcellona, facendo volare la Roma dell’allora allenatore Eusebio Di Francesco in semifinale di Champions League. Serata che il presidente ha festeggiato con i tifosi romanisti tuffandosi nella fontana di Piazza del Popolo.

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