Con l’idea della Super Champions tramontata e con la necessità di un rinnovamento delle coppe europee, Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha un po’l’amaro in bocca mentre parla al Financial Times, che ieri lo ha incontrato a Londra durante il summit FT Business 2020.
“Ho la massima ammirazione per quanto ha fatto l’Atalanta – ha spiegato il numero uno bianconero a Murad Ahmed, caporedattore dello sport al quotidiano inglese -. Ma senza una storia europea, ma grazie a una grande prestazione l’anno scorso, ha avuto immediato accesso alla Champions”.
“È discutibile – ha aggiunto Agnelli – che solo perché ti siedi in un grande paese, hai accesso diretto alle competizioni. Non credo sia giusto che quattro campionati possano contare di diritto quattro squadre nella fase a gironi, mentre ci sono nazioni come l’Olanda, il Belgio e la Polonia penalizzate ai preliminari estivi”. Il riferimento esplicito è all’Ajax, semifinalista della coppa dalle grandi orecchie dell’anno scorso.
Ma c’è anche la questione della Roma, che ha raggiunto la semifinale nella stagione precedente in una partita da sogno contro il Barcellona e che quest’anno, a causa del suo sesto posto in campionato nel 2019, è retrocessa nell’Europa cadetta. “Penso per esempio alla Roma, che ha contribuito parecchio nelle passate stagione a difendere il ranking dell’Italia. Lo scorso anno ha avuto una brutta stagione ed è fuori! Con gravi ripercussioni economiche” ha sottolineato Agnelli.
Il presidente della Juventus non ha mai fatto mistero di quelle che erano le sue intenzioni: “Cambiare prima di essere costretti a cambiare”, ha ribadito al Financial Times. Ma come? L’idea di Agnelli rimane ancora quella del campionato a 32 squadre.