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HomeEsteri Siria, Erdogan e Putin: scatta il cessate il fuoco. Trovata l’intesa per Idlib

Idlib, scatta la tregua
Putin ed Erdogan d'accordo
"Rispettare sovranità Siria"

Previsto anche un corridoio di sicurezza

e pattugliamenti congiunti russo-turchi

di Chiara Viti06 Marzo 2020
06 Marzo 2020

epa08112214 Russian President Vladimir Putin (L) shakes hands with Turkish President Recep Tayyip Erdogan during their meeting in Istanbul, Turkey, 08 January 2020. EPA/SERGEY GUNEEV / SPUTNIK / KREMLIN / POOL

Cessate il fuoco, corridoio di sicurezza di sei chilometri da nord e sud, e pattugliamenti russo-turchi a partire dal 15 marzo. Questi i risultati più concreti a seguito del vertice fra fra il presidente russo Vladimir Putin ed il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Dopo quasi sei ore di colloqui a porte chiuse al Cremlino i due avrebbero trovato un’intesa, interrompendo i combattimenti nel Nord-Ovest della Siria. L’accordo prevede anche un corridoio di sicurezza lungo la strategica autostrada M4, nella zona di Idlib. Individuata poi una zona cuscinetto, ampia sei chilometri, per separare i militari turchi da quelli siriani.

Nonostante le accuse reciproche e le recenti tensioni, Putin e Erdogan, attraverso questa intesa, hanno dimostrato come l’asse Russia-Turchia al momento sia ancora in piedi. Mosca e Ankara si sarebbero trovate d’accordo sul fatto che non c’è una soluzione militare alla crisi in Siria e che la sovranità e integrità territoriale del Paese “va rispettata”. “Entrambi – ha affermato Putin – crediamo che si debba mantenere l’integrità territoriale della Siria e che si debbano combattere i terroristi: spero che questi accordi contribuiscano a costruire una base per fermare l’escalation in Siria e fermare la crisi umanitaria”. Secondo Erdogan, poi, “le forze del regime siriano hanno violato gli accordi, e gli abitanti di Idlib sono scappati. Assad vuole spazzare via i civili in quella regione e noi non staremo a guardare”. Nel giorno della riunione straordinaria sulla Siria dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea a Zagabria, arrivano le parole fiduciose dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell: “Il cessate il fuoco è una buona notizia. Almeno c’è buona volontà. Vediamo come funziona, ma è una precondizione per l’aiuto umanitario per le persone a Idlib”.

Ma è una calma tesa quella che si percepisce oggi nella regione nord-occidentale della Siria, nonostante l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria confermi che, in queste ore, non si riscontri la presenza nei cieli di Idlib, né dell’aviazione russa né di quella governativa siriana e turca. Continuano però gli attacchi aerei russi contro città e villaggi di Jabal al-Zawiya, una provincia di Idlib, mentre le forze siriane di Assad hanno lanciato una nuova offensiva via terra su Al-Fatira e Fleifel, dove si sono verificati violenti scontri con fazioni dell’opposizione e jihadisti.

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