Una risposta concreta per l’economia, messa quasi in ginocchio dall’epidemia di Coronavirus, è arrivata dal Fondo Monetario Internazionale. Proprio ieri Fmi ha deciso di mobilitare 50 miliardi di dollari ai paesi maggiormente colpiti dal Covid-19: 10 saranno devoluti ai paesi a reddito più basso, i restanti, invece, saranno divisi tra i paesi con reddito medio. Ad annunciarlo è stato il direttore Kristalina Georgieva, in un’intervista a Cncb.
La Banca centrale del Canada, come aveva già fatto la Fed, taglia i tassi di 50 punti base e si dice “pronta a rivedere la sua politica monetaria”. Ma gli occhi sono tutti puntati sulle mosse della Bce: secondo l’agenzia di rating Standard&Poor’s, l’istituto bancario presieduto da Christine Lagarde dovrebbe tagliare i tassi sui depositi di almeno 10 punti base.
Le contromosse europee, però, non si limitano a questo: con lo spettro della recessione su tutte le economie della zona Euro e il potenziale affossamento della crescita – si parla di -0,5 % per tutti i paesi dell’Unione europea nel 2020 – si sta valutando la necessità di misure di bilancio che possano stimolare chi è sotto pressione. L’idea è quella di aprire alla piena flessibilità.
“L’Eurogruppo è pronto a usare ogni strumento di policy per sostenere la crescita”, ha detto il presidente Mario Centeno al termine della teleconferenza straordinaria convocata per discutere dell’impatto economico del Coronavirus. La riunione dei ministri è prevista per il 16 marzo, ma si sta già lavorando per arginare quanto più possibile il problema, nonostante le rassicurazioni da parte del G7. Ciò che è certo, secondo il presidente dell’Eurogruppo, è che l’Italia non rimarrà da sola: la Commissione europea è pronta a rivedere le decisioni sul bilancio italiano.
