L’emergenza Coronavirus non accenna a placarsi, ma l’apertura positiva delle borse asiatiche di oggi è un sospiro di sollievo. Alla base di questo evento c’è una precisa ragione economico-politica: l’impegno di diversi governi e banche centrali a intervenire per sostenere la crescita e contenere la crisi dettata dall’epidemia.
La Borsa di Tokyo ha archiviato la migliore seduta giornaliera a livello percentuale in un mese, seguendo il “rally” di Wall Street, influenzato a sua volta dall’affermazione di Joe Biden alle primarie democratiche e ai dati positivi sull’occupazione. In particolare l’indice nipponico Nikkei ha chiuso con +1,09%.
Ma sono in rialzo tutte le principali Borse dell’Asia: il listino di Hong Kong segna un lusinghiero +2% a seduta ancora aperta e pure gli indici della Cina, epicentro del Coronavirus, hanno chiuso positivamente con Shanghai a +1,99%) e Shenzhen a +1,78%. Nel trend anche la Corea del Sud, sebbene pesantemente colpita dall’epidemia – con Seul a +1,26% – e l’Australia, con Sydney a +1,11%.
Decisivi in questo diffuso rialzo la promessa di interventi massicci da parte del Fondo Monetario Internazionale, gli 8 miliardi di dollari stanziati dal Congresso Usa per la prevenzione del virus e l’annuncio del ministro delle Finanze australiano su prossime misure a sostegno della crescita.
I dati positivi provenienti dall’Asia non bilanciano i cali delle Borse europee, con Piazza Affari giù del 1,47% e Francoforte in calo del 1,31%. E tutta l’economia mondiale resta dipendente dal Coronavirus e dal suo contagio.