Era il 4 marzo 2005 quando un’auto del SISMI (Servizio per le informazioni e la sicurezza militare) viene raggiunta a Baghdad in Iraq, durante un posto di blocco, da una raffica di proiettili. Nell’auto, insieme alla giornalista Giuliana Sgrena, l’autista del SISMI Andrea Carpani e il numero due dei Servizi Segreti Italiani Nicola Calipari. Gravemente ferito morirà nelle ore successive.
Nel 2005 Calipari lavorava come mediatore per le liberazioni di Fabrizio Quattrocchi, Enzo Baldoni e proprio della giornalista Giuliana Sgrena. Fu proprio lui il primo ad essere raggiunto dai colpi esplosi dalla mitragliatrice americana, comandata da Mario Lozano, newyorchese appartenente alla 42° divisione della New York Army National Group. Oggi ricorre il 15° anniversario anni della morte del poliziotto duro e tenace, con quel sorriso sempre appena accennato e la sigaretta sempre accesa fra le mani.
“In memoria di Nicola Calipari, uomo di Stato, ucciso 15 anni fa mentre compiva il suo dovere per salvare Giuliana Sgrena. Non dimentichiamo il suo sacrificio e il lavoro di tutti quelli che lavorano per l’Italia e la sua sicurezza”. Con queste parole, il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, ricorda su Twitter Nicola Calipari, nell’anniversario della scomparsa.
Nicola Calipari, nasce a Reggio Calabria il 23 giugno del 1953, si laurea in giurisprudenza nel 1979 ed entra poi a far parte della Polizia di Stato. Dal 1985 sarà vice capo di gabinetto della Questura di Cosenza, dal 1988 collaborerà con la National Crime australiana, per poi diventare dirigente nella Questura di Roma. Dal 2000 ricoprirà i ruoli di Direttore della “divisione servizio centrale e operativo” e di primo dirigente alla direzione centrale per polizia stradale, ferroviaria, di frontiera e postale. Dopo oltre 20 anni in polizia dal 2002 viene assegnato agli uffici operativi del SISMI presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 2005, anno dell’attentato, ricoprirà il suo ultimo incarico ovvero quello di responsabile SISMI nei territori iracheni.