Maggioranza ad alta tensione. Il “lodo Conte bis” fa tremare ancora Palazzo Chigi. M5S, Pd e Leu da una parte, Italia Viva dall’altra: sono questi i due schieramenti all’interno del governo sulla prescrizione, nodo su cui non si riesce a trovare un punto d’incontro. Il leader di Iv, Matteo Renzi, inasprisce i toni, e fa dire ai suoi: “Se non si fermano siamo pronti a presentare una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia Bonafede”.
Renzi si oppone proprio al lodo Conte bis, che prevede la sospensione dei tempi di prescrizione soltanto per chi sia stato condannato in primo e secondo grado. La linea del governo rimane comunque per ora quella di allegare il lodo Conte al Milleproroghe, ma l’emendamento che sostituirebbe il decreto Bonafede con la nuova misura, potrebbe essere inammissibile.
Pronta la risposta a Italia Viva del capo delegazione del Pd al governo, Dario Franceschini: “Se un partito di maggioranza minaccia di sfiduciare un ministro, sta minacciando di sfiduciare l’intero governo”.
A margine di un’iniziativa a Roma, è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che è stato ancora più chiaro: “Iv ha voluto il governo con i 5s, a parole è nata per allargare il campo democratico ai moderati contro Salvini, oggi è la principale causa di fibrillazione di questo campo e fa un favore al leader della Lega. Io lo chiamerei un fallimento strategico che non va scaricato sugli italiani. Capisco che i sondaggi vanno male, ma non bisogna pensare solo a sé stessi”.
L’unico che potrebbe sanare la frattura è il premier Giuseppe Conte, al momento ai ferri corti con Renzi e, come il resto della maggioranza, convinto di non poter più sottostare ai suoi ultimatum: “Se le cose stanno così stiamo al paradosso, di certo non possiamo farci ricattare, allora è meglio affrontare le cose a viso aperto. Se davvero Renzi vuole rompere, si prenda lui le responsabilità”.
Il botta e risposta continua. Ettore Rosato, presidente di Iv, che ieri aveva rilanciato sulla questione, ha parlato questa mattina a Radio Capital. “Che ci caccino o che ce ne andiamo noi, il risultato è uguale, è soltanto una questione semantica. La conclusione sembra essere questa, ovvero che il problema è che Italia Viva se ne deve andare. Allora basta presentare l’emendamento al Milleproroghe e otterranno il risultato”.
Chiusura totale anche da parte dei Cinque Stelle. “Indietro non si torna”, si legge in un post su Facebook pubblicato ieri sera sulla pagina del Movimento.