“Salire da soli è un’emozione completamente diversa: essere con Daniele Silvestri mi ha dato sicurezza”. Rancore riparte da Sanremo, dopo la partecipazione dello scorso anno con il cantautore romano. “Stavolta è diverso: l’emozione è tanta, e il pezzo non è facile”, ha raccontato il rapper in conferenza stampa.
Appunto, il pezzo: ‘Eden’ è un brano che parla di scelte. “Il rap stesso è stato una scelta, per me. Io non ho fatto l’università, io ho ‘studiato’ il rap, la parola. Ho passato nottate intere a studiare anche solo una parola”. Del resto, le sue canzoni sono fiumi di versi, riferimenti, metriche fittissime e complesse. “Mi sento vicino a Caparezza e a Murubutu. Però, ecco, penso anche di avere uno stile mio, molto personale. Scrivere – ha aggiunto Rancore – permette di svelare aspetti della realtà che la rendono più dinamica di quello che chiediamo”.
Comunque, mentre lui è cresciuto, anche l’hip-hop è cambiato: “Stare sotto i riflettori è una cosa buona, perché permette lo svilupparli di forme alternative. Se il rap avesse sempre lo stesso linguaggio, forse non lo ascolterei neanche. La trap, per dire, è stimolante per questo”. E Rancore, nel dubbio, resta sempre un indipendente: “Non ho composto dischi ‘sanremesi’, li faccio solo per me, perché sento di dover suonare”.