Secondo la giuria demoscopica, a vincere il Festival di Sanremo dovrebbe essere Francesco Gabbani con “Viceversa”. Il grande pubblico, insomma, pare dalla sua. “Anche per questo oggi possiamo dare questo grande annuncio: l’8 ottobre suonerò all’Arena di Verona”, ha rivelato in conferenza stampa il cantante toscano.
Un traguardo a cui ambisce ogni musicista, è chiaro. Ma, intanto, c’è Sanremo, a cui lui partecipa per la terza volta. “In questi anni ho capito che il mio scopo, nella vita, non è il successo, ma cercare di capire me stesso. E ‘Viceversa’ racconta la parte intima di me, rispetto a ‘Occidentali’s karma’. Sono sempre io, solo ora vi mostro un altro lato di me. Ma non sono cambiato”.
A cambiare, semmai, è il suo rapporto con il Festival: “Prima la kermesse, per me, era un trampolino; la vittoria del 2017, invece, è stata una sorta di consacrazione. Adesso torno con uno spirito molto sereno. Sento di non dover dimostrare nulla, ma lo dico senza supponenza”.
“‘L’italiano’ con la maschera da astronauta voleva rappresentare il vivere una vita da italiani nell’universo. Siamo degli esseri viventi inseriti in un cosmo che conosciamo a malapena. So che qualcuno l’ha interpretata, erroneamente, come un inno sovranista. Ma sinceramente non mi tocca granché, questa polemica. Io parlo d’inclusione”.