In attesa dell’esibizione di oggi, Piero Pelù è uno dei favoriti alla vittoria finale. Ieri ha portato una fascia nera al braccio, contro la violenza sulle donne. “La metterò anche questa sera”, ha confermato in conferenza stampa. “Mi vergogno di essere uomo, in Italia, ogni volta che sento di una violenza sessuale o di un femminicidio. Una società evoluta deve educare le giovani generazioni a problemi come questi. Anche ‘Cuore matto’ di Little Tony, che ho cantato ieri sera, è una canzone che, riletta oggi, parla proprio di questo”.
“Questo è un Sanremo che nasce ‘dalla strada'”, ha detto più avanti Pelù. “Il rock è il padre della musica nuova, di questo Sanremo con chitarre e rap mi piace molto. I giovani devono tornare per strada”. E oggi cos’è il rock? “Raccogliere la plastica dalle spiagge, difendere le donne dalla violenza”.
Il cantante ha poi spiegato com’è nata ‘Gigante’: “Racconta una delle esperienze più importanti della mia vita, ovvero la settimana passata con i ragazzi del carcere minorile di Nisida. Volevo portare questo spaccato d’Italia sul palco di Sanremo: la mafia, le famiglie sfasciate, lo spaccio. Sono battaglie che porto avanti da sempre”. Da sempre, da quarant’anni, da quando ha iniziato a cantare coi Litfiba. “Sono e resto il cantante della band: sono qui da solo, ma resto un membro dei Litfiba. E questo 2020 sarà un lungo festeggiamento per il nostro anniversario”.