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HomePolitica Prescrizione, Renzi pressa il governo sulla legge Bonafede. Conte annuncia un vertice

Prescrizione, Renzi pressa
il governo sulla legge
Conte annuncia vertice

Italia Viva pronta a votare il ddl Costa

Bonafede assediato anche dal Movimento

di Andrea Murgia05 Febbraio 2020
05 Febbraio 2020

Matteo Renzi negli studi di Cinecitta’ durante la prima assemblea nazionale di Italia Viva, Roma 1 Febbraio 2020. ANSA/GIUSEPPE LAMI

“Non ci sono bersagli nascosti, ma uno palese: il giustizialismo. Che è la forma più meschina del populismo. La nostra è una battaglia culturale. Sulla prescrizione dovranno cedere. In questo Parlamento i grillini non hanno i numeri e nel prossimo ne avranno ancora meno”. Matteo Renzi non arretra sul tema della prescrizione e ribadisce la sua posizione in un’intervista a La Repubblica. Il leader di Italia Viva manda un messaggio a Giuseppe Conte: “Non voglio cambiare il premier, ma voglio che il premier cambi passo. Non penso che il governo rischi sulla prescrizione”.

Sulla legge Bonafede, entrata in vigore il 1° gennaio, che blocca definitivamente la prescrizione dopo il processo di primo grado non si ferma lo scontro all’interno del governo. Italia Viva chiede la cancellazione e intanto ha presentato un emendamento tramite Lucia Annibali per farla slittare di un anno. Se non sarà approvato dalla maggioranza, i renziani sono pronti a votare il 24 gennaio alla Camera e poi al Senato la proposta di legge del deputato di Forza Italia, Enrico Costa, che cancella la legge. “Siamo in maggioranza, invece vedo toni di chi sembra all’opposizione. A volte sembra che i testi glieli scrivano Salvini o Berlusconi”, replica Bonafede. Il Partito Democratico invece vuole modificarla per accelerare i tempi dei processi. La proposta dei dem è lo stop ma solo fino a due anni dopo la sentenza di primo grado riprendendo il conteggio dopo la conclusione del processo d’appello.

Dopo una giornata di trattative le ipotesi sono due: il blocco dell’istituto dopo la sentenza d’appello oppure lo slittamento di sei mesi per accorciare i tempi del processo. Il ministro Alfonso Bonafede è assediato perché deve fronteggiare anche le due correnti nel Movimento 5 Stelle: da un lato i filo-Pd, dall’altra gli uomini più vicini a Luigi Di Maio (“vogliono cancellare le nostre leggi”, ha detto il ministro degli Esteri) che non vogliono arretrare. Intanto il Colle chiede un’intesa e il premier Conte cerca di mediare e annuncia un nuovo vertice sulla giustizia.

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