L’Istat aggiorna il paniere per l’inflazione 2020 e lo ammoderna accogliendo nel suo raggio di analisi i nuovi stili di vita.
L’insieme dei beni e dei servizi che rappresenta il criterio per la valutazione degli indici dei prezzi al consumo Nic (intera collettività nazionale) e Foi (famiglie operai e impiegati) sarà costituto da 1681 elementi. Nel 2019 erano 1507 articolati in 922 prodotti e 497 aggregati di prodotti.
Nella nota pubblicata dall’Istituto di statistica si legge che nessun prodotto uscirà dai panieri. L’Istat, infatti, rispetto all’elenco dei beni dell’anno passato ha solo aggiunto nuovi prodotti prevedendo che tipo di cambiamento potranno portare sulle abitudini di spesa dei consumatori.
Automobili elettriche e ibride, monopattini elettrici, sushi take-away, servizi di ristorazione e consegna pasti a domicilio sono solo alcuni dei servizi inclusi nel nuovo elenco.
Entrano poi nel paniere parrucchiere per uomo e bambino e i trattamenti estetici per uomo. Altri nuovi servizi già consolidati negli ultimi anni ma che solo adesso vengono inseriti nei panieri sono lavatura e stiratura di camice e l’applicazione dello smalto semipermanente che integra il segmento relativo ai trattamenti di bellezza.
Nel 2020 sono 80 i comuni che contribuiscono alla stima dell’inflazione per il paniere completo, uno in più rispetto al 2019. La copertura territoriale dell’indagine è dell’83,2% in termini di popolazione provinciale, ma aumenta fino al 90,3% per un sottoinsieme di prodotti (tariffe e alcuni servizi locali) su cui 12 comuni effettuano la rilevazione dei prezzi.
Nella struttura del paniere Nic, aggiornata al 2020, si segnalano l’aumento del peso della divisione di spesa sui trasporti e il calo di quella su abitazioni, acqua, elettricità e combustibili.