Dopo due mesi di crescita, a dicembre 2019 calcano gli occupati di 75mila unità e il tasso di occupazione scende al 59,2%. È quanto emerge dai dati dell’Istituto nazionale di statistica pubblicati oggi. In Italia nel mese considerato si è assistito a un calo dell’occupazione, una crescita dell’inattività e una diminuzione del numero degli occupati, con un tasso di disoccupazione che rimane stabile anche per quanto riguarda i giovani.
In particolare, in Italia il tasso di disoccupazione rimane al 9,8%, stessa percentuale registrata nel mese novembre. Aumentano le persone che cercano lavoro (+2mila), soprattutto tra gli uomini (+2,2%, pari a +28 mila unità) e tra gli under50. Diminuiscono, invece, le donne (-2,2%, pari a -27 mila unità) e gli ultracinquantenni.
Crescono gli inattivi, sia donne che uomini, in tutte le fasce d’età tranne che per i giovanissimi tra i 15 e i 24 anni. Il tasso di inattività sale così al 34,2%. In aumento anche i precari, i dipendenti a termine, che a dicembre aumentano di 17 mila unità rispetto a novembre, arrivando a toccare quota 3 milioni 123 mila. Si tratta di un nuovo massimo storico. Anche il numero di lavoratori autonomi scende di 16 mila unità su base mensile, con il totale che tocca il minimo storico dal 1977. In Italia i lavoratori a partita iva si fermano a 5 milioni e 255 mila.
“Il minimo storico di lavoratori autonomi registrato lo scorso dicembre è lo specchio delle difficoltà di un settore che ha sofferto enormemente la crisi e che è zavorrato da un mix insopportabile di tasse e burocrazia”, commenta così i dati Istat Andrea Mandelli, deputato e responsabile di Forza Italia per i rapporti con le professioni.
Per quanto riguarda i pensionamenti, sono solo 33.123 i dipendenti che nel 2019 hanno lasciato il lavoro a 67 anni con la pensione di vecchiaia mentre 126.107 sono andati in pensione anticipata.