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HomeEconomia Rapporto Fmi sull’Italia: “Crescita ai minimi in Ue, sui conti pesa Quota 100”

Rapporto Fmi sull'Italia
"Crescita ai minimi in Ue
sui conti pesa Quota 100"

Possibili nuovi tagli del cuneo fiscale

Debito pubblico resta al 135%

di Massimiliano Cassano29 Gennaio 2020
29 Gennaio 2020

Il logo del Fmi (Fondo monetario internazionale) in un'immagine d'archivio. ANSA / ARCHIVIO / MAST IRHAM / PAL

Una “debole crescita potenziale”, che resterà però al livello più basso dell’intera Unione europea. È la previsione sull’economia italiana del Fondo monetario internazionale, pubblicata nel rapporto “Article IV”. L’organizzazione ipotizza un rialzo nella crescita dello 0,5% per il 2020 e intorno allo 0,6-0,7% nei prossimi anni, dopo lo 0,2% stimato per il 2019. “L’avverarsi di shock, come un’escalation delle tensioni commerciali, una frenata negli scambi con i principali partner o eventi geopolitici – avverte però il Fmi – potrebbero comportare prospettive molto più deboli”.

Dal rapporto emerge anche la possibilità per l’Italia di intervenire in maniera significativa sul taglio del cuneo fiscale: il rapporto tra le tasse pagate da un lavoratore medio e il costo totale del lavoro per il datore di lavoro nel nostro paese è infatti al 48%. Un dato più alto della media Ue, che si attesta al 42%. Un intervento “più ambizioso” dell’Italia potrebbe essere possibile con l’ampliamento della base imponibile Iva, oltre che mettendo mano alle rendite catastali e proseguendo nella lotta all’evasione fiscale. Sul taglio del cuneo fiscale si calcola un provvedimento potenziale del 2% del Prodotto interno lordo, dopo gli interventi che lo hanno ridotto di uno 0,2-0,3% nel 2020-2021.

Per quanto riguarda il rapporto deficit-Pil, il Fmi prevede uno sforamento del 2,4% per il 2020. Per quanto riguarda il debito pubblico italiano, resterà vicino al 135% nel medio termine prima di salire nel lungo termine, a causa della spesa pensionistica. Per il rapporto del Fondo monetario, l’Italia “deve mantenere l’età del ritiro legata all’aspettativa di vita e deve assicurare equità attuariale per il pensionamento anticipato, legando strettamente gli assegni ai contributi versati nell’arco della vita lavorativa”. Secondo il Fmi infine il nostro paese “ha fatto più della maggioranza degli altri stati nelle riforme sulla previdenza generando risparmi nel lungo periodo, ma Quota 100 ha aumentato la spesa e creato una discontinuità nell’età del ritiro”.

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