I soccorritori si muovono instancabili tra le acque gelide del Mediterraneo: in meno di 72 ore, sono state cinque le operazioni di soccorso a largo delle coste libiche. E ora la Ocean Viking, la nave umanitaria di Sos Mediterranee e Msf, naviga verso Malta e l’Italia con a bordo 407 migranti.
I naufraghi si trovavano su due gommoni a circa 80 miglia nautiche dalla Libia e 82 dalla zona di salvataggio maltese. Fra loro moltissime donne e 32 minorenni in viaggio da soli. Dieci di questi minori non accompagnati hanno meno di 15 anni, il più piccolo ha circa 6 mesi. E tra i superstiti ci sono anche quattro donne incinte.
“Nel Mediterraneo in questo fine settimana centinaia di persone sono sopravvissute solo grazie all’intervento delle Ong che hanno lavorato senza sosta” scrive su Twitter Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. “È evidente il vuoto spaventoso in termini di capacità di ricerca e salvataggio. Non si hanno ancora notizie di un’imbarcazione alla deriva”.
Nella giornata di ieri altre 16 persone sono state recuperate dalla Alan Kurdi, la nave della ong Sea Eye: tre persone erano gravemente disidratate e sono state portate all’ospedale di bordo per le cure mediche.
Un altro salvataggio è stato invece fatto dalla guardia costiera maltese, che ha recuperato in mare una quarantina di persone. Nei giorni precedenti, dall’inizio del nuovo anno, la Ocean Viking aveva soccorso, sempre al largo della Libia, altri 39 migranti che sono stati poi portati a Pozzallo. Prima ancora altri 42 naufraghi erano stati salvati dalla Sea Watch 3 mentre si trovavano su un barcone nella zona di ricerca e soccorso maltese.