L’Emilia-Romagna rimane a sinistra, la Calabria svolta a destra. Questo il verdetto delle elezioni regionali: le urne non vedono straripare la Lega, certificano una ripresa del Partito Democratico e sanciscono il crollo del Movimento 5 stelle. Stefano Bonaccini si è imposto nella storica roccaforte rossa con più del 51% dei voti, staccando la candidata del Carroccio Lucia Borgonzoni di otto punti. Il Pd torna in Emilia il primo partito con oltre il 34% dei voti riuscendo anche a superare la Lega: il Carroccio non sfonda, e si ferma al 32%. Male i 5 stelle che si attestano poco sopra il 4%, con il candidato Simone Benini che raccoglie appena il 3% di consensi.
Interessante il dato che proviene dal comune di Bibbiano, il paese emiliano balzato alle cronache per l’inchiesta sull’affidamento dei bambini: lì il Partito Democratico conquista il 40% dei voti, nonostante la martellante campagna elettorale leghista. Molto alta è stata l’affluenza, il 67%, un netto aumento rispetto alla scorsa tornata, grazie – molto probabilmente – anche all’effetto generato dal movimento delle Sardine.
Nessuna sorpresa in Calabria, dove la candidata di Forza Italia Jole Santelli ha stravinto, staccando il candidato della sinistra Pippo Callipo di oltre 25 punti. Pd primo partito con il 16%, seguito da Forza Italia al 12,8% e Lega al 12,1%. Male i 5 stelle che, con il 7,4% delle preferenze, non raggiungono la soglia di sbarramento per entrare in consiglio regionale, fissata all’8%. Bassa l’affluenza, con la percentuale di votanti ferma al 44%.