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HomeCronaca “Qui c’è un ebreo”: scritta antisemita sulla porta di una ex deportata

"Qui c'è un ebreo"
Episodio di antisemitismo
in provincia di Cuneo

Scritta sulla porta di una ex deportata

accompagnata da una stella di David

di Tommaso Franchi24 Gennaio 2020
24 Gennaio 2020

La scritta antisemita comparsa sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, una delle grandi voci dell'orrore dei lager, 24 gennaio 2020. La scritta "Juden hier", "qui ci sono ebrei", come nelle città tedesche durante il nazismo, è comparsa nella notte appena trascorsa a Mondovì (Cuneo) sulla porta della casa dove la donna ha vissuto sino alla morte, nel 1996. La via dove sorge la casa è stata intitolata proprio alla Rolfi pochi anni fa. ANSA/ RAFFAELE SASSO

Episodio antisemita a Mondovì, in provincia di Cuneo. La scritta Juden hier – qui abita un ebreo – è apparsa nella notte sulla porta della casa di Lidia Beccaria Rolfi, staffetta partigiana deportata al campo di concentramento di Ravensbruck, in Germania. Nell’abitazione della defunta testimone dell’Olocausto abita oggi il figlio, che ha già sporto denuncia contro ignoti. L’episodio è avvenuto a breve distanza dal Giorno della Memoria.

Lo storico Bruno Maida, autore di diversi libri sulla deportazione, ha commentato così la vicenda: “Si tratta di un segnale che ci dovrebbe far alzare la voce. Essere antifascisti è il primo dovere della memoria”. Oltre alla scritta Juden hier è apparsa anche una stella di David. La frase è quelle usata dalle truppe naziste per deportare gli ebrei in Italia e in Germania: attraverso questa formula differenziavano le case delle persone di religione ebraica da quelle di altri credenti.

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