Prescrizione, concessioni autostradali e tasse. Spine insidiose per il governo giallorosso a meno di una settimana dal voto in Emilia-Romagna e Calabria. La maggioranza è divisa su tutti e tre i temi e ad alzare la voce è in particolare Italia Viva, contraria alla linea del Movimento 5 Stelle e apparentemente poco disposta al compromesso.
Primo nodo da sciogliere quello della prescrizione. Oggi alle 17 ci sarà un nuovo vertice a Palazzo Chigi per discutere sulla revisione dei tempi del processo penale da affiancare alla riforma Bonafede, entrata in vigore lo scorso primo gennaio. Alla riunione, oltre al premier Giuseppe Conte e al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, parteciperanno i rappresentanti di tutti partiti di maggioranza. “È una riunione che confido sia risolutiva”, l’auspicio di Conte. Il presidente del Consiglio punta a uno stop della prescrizione per i condannati in primo grado e una sospensione o un reintegro della stessa per gli assolti sempre in primo grado. Italia Viva, però, non è convinta e per ora punta a rinviare la riforma Bonafede a gennaio 2021.
Lo stesso vorrebbe fare con plastic tax e sugar tax, previste rispettivamente per il prossimo luglio e il prossimo ottobre. Il partito di Renzi, secondo il quotidiano Il Giornale, presenterà degli emendamenti al decreto Milleproroghe proprio per ottenere il rinvio.
Sempre un emendamento renziano al Milleproroghe riguarderà invece le autostrade, dopo che il decreto ha cambiato i termini di rimborso dello Stato ai concessionari in caso di ingiusta revoca (la multa passerebbe da 23 miliardi a circa 6) e ha previsto il passaggio di gestione ad Anas se le arterie principali del Paese venissero tolte ai privati. Per il capo politico grillino, Luigi Di Maio, si tratta del primo passo per la revoca contro Autostrade per l’Italia. Italia Viva vuole cancellare queste nuove regole e i maligni mettono in correlazione la proposta al fatto che due concessionari, le società Toto e Gavio, hanno finanziato la fondazione renziana Open.