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HomeCronaca Truffa Inps a Palermo: certificavano false invalidità in cambio di denaro

Truffa Inps a Palermo
Diventavano falsi invalidi
in cambio di denaro

La Finanza scopre un'organizzazione

due gli arresti, indagati vari medici

di Chiara Capuani14 Gennaio 2020
14 Gennaio 2020

Ciechi in grado di leggere le lettere prese dalla cassetta delle poste, persone incapaci di camminare da sole che guidavano l'auto, individui con l'indennità d'accompagnamento beccati a esibirsi in balli di gruppo: sono i falsi invalidi che hanno beneficiato illecitamente di indennità previdenziali o assistenziali grazie ad un'organizzazione, scoperta dalla Guardia di Finanza, che operava nel Palermitano e si occupava, in cambio di denaro, di tutta la trafila per ottenere il sussidio. Due sono le persone arrestate e decine quelle indagate, 14 gennaio 2020. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Ciechi in grado di leggere le lettere prese dalla cassetta delle poste, persone incapaci di camminare da sole che guidavano l’auto, individui con l’indennità d’accompagnamento beccati a esibirsi in balli di gruppo: sono i falsi invalidi che hanno beneficiato illecitamente di indennità previdenziali o assistenziali. È la truffa portata avanti da un’organizzazione, scoperta dalla Guardia di Finanza, che operava nel palermitano e si occupava, in cambio di denaro, di tutta la trafila per ottenere il sussidio.

Due sono le persone arrestate, Antonino Randazzo, 57 anni, di Terrasini, in pensione dal 1991, e Filippo Accardo, 48, anni, di Camporeale, titolare di due Caf, accusati ora di concorso in truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di contributi pubblici, falsità ideologica e traffico di influenze illecite. La denuncia è scattata anche per diversi soggetti tra dipendenti pubblici, medici generici e specialisti, componenti delle commissioni mediche Asl e responsabili dei Caf.

Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, i due arrestati erano al vertice dell’organizzazione, che si avvaleva di una serie di collaboratori e complici, e avevano messo in piedi un sistema talmente rodato negli anni che erano diventati una sorta di punto di riferimento per chi volesse ottenere le indebite prestazioni previdenziali.

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