Partita come neopromossa, adesso guarda tutti dall’alto. La Virtus Pallacanestro Bologna è capolista in Serie A con 28 punti, forte di 14 vittorie su 16 partite disputate, convincendo tutti con un gioco corale basato sulla concretezza. Ma non è un caso, data la forte impronta dell’allenatore dal pugno di ferro Aleksandar “Sasha” Djordjevic, ex guida, fra le altre di Treviso e della nazionale della Serbia.
La Virtus Bologna è una squadra storica con 15 scudetti nel palmares ma, dopo il fallimento del 2004, è stata invischiata nel saliscendi tra A1 e A2 fino all’anno scorso.
La svolta è arrivata nel marzo 2019 con l’arrivo del carismatico coach serbo, il cui merito principale è stato far convivere le tre stelle Milos Teodosic, Stefano Markovic e Julian Gamble. Il playmaker Teodosic, a quasi 16 punti realizzati di media a partita, è il fulcro del gioco armonioso della Virtus: un giocatore capace di fare la differenza in Italia con assist e grande visione di gioco, dopo il limbo in Nba. Lui, in coppia con Markovic, costituisce la migliore coppia di guardia del campionato. Gamble invece sta spiccando sotto canestro sia per protezione del pitturato sia per numeri di rimbalzi catturati.
Le conferme di questa scoppiettante sinergia sono rappresentate dalle vittorie sul campo, in particolare il successo a sorpresa contro la corazzata Milano e il derby bolognese vinto ai danni della Fortitudo. L’unico neo rimane la sconfitta subita dalla Dinamo Sassari, tra le rivali per il titolo.
Il metodo Djordjevic coniuga concretezza e bel gioco, testimoniati dalle statistiche. Varcata la prima metà del campionato, la Virtus Bologna sembra essere tornata grande.