Fine dei giochi: in manette 25 persone, tra cui Nicola e Baldassarre D’ambrogio, che gestivano il monopolio del mercato delle videolottery a Bari e provincia. Con l’operazione “Gaming machine” la Guardia di Finanza ha così smantellato l’organizzazione che vedeva al vertice i D’ambrogio, zio e nipote, e che aveva tra le persone coinvolte numerosi affiliati ai clan mafiosi della città. Sconteranno gli arresti domiciliari anche le mogli dei due, Antonella Pontrelli e Maria Cantalice. Agli indagati, in totale 49, sono contestati, a vario titolo, i reati di illecita concorrenza con violenza e minaccia, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, riciclaggio, usura, contrabbando di sigarette e detenzione abusiva di armi clandestine. I fatti contestati risalgono agli anni 2012-2019 e l’ordinanza d’arresto è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari Giovanni Abbattista.
A quanto emerge dalle indagini Baldassarre D’Ambrogio si sarebbe accordato con i vertici dei clan mafiosi di Bari e provincia per “compiere atti di concorrenza sleale – si legge negli atti – imponendo una posizione dominante nel mercato dei videopoker e di altri apparati da intrattenimento elettronici”, attraverso “la minaccia e l’assoggettamento omertoso”.
In particolare le organizzazioni mafiose facenti capo a Nicola D’Ambrogio e Lorenzo Caldarola (appartenenti al clan Strisciuglio), Vito Valentino, Giuseppe Capriati, Vincenzo Anemolo, Domenico e Gaetano Capodiferro, “si sono divisi il territorio barese in zone di influenza, reciprocamente rispettate, per acquisire in modo esclusivo e monopolistico la gestione e il controllo della distribuzione delle apparecchiature da gioco nei locali pubblici”.
“Desidero esprimere il mio compiacimento e il mio plauso per l’ottimo lavoro svolto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e dal Gico nell’operazione portata a termine questa mattina”, il commento del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al blitz condotto all’alba dai finanzieri di Bari. “Si tratta di un risultato straordinario – ha aggiunto Emiliano – che ha permesso di garantire alla giustizia frange importanti della criminalità organizzata barese che operavano nel settore delle slot machine installate in tantissime attività commerciali della città”. “Dobbiamo continuare su questa strada che è quella giusta” ha concluso il governatore, “perché la rete della legalità prevalga su quella del crimine”.