La controffensiva iraniana è partita. L’operazione ‘Soleimani Martire’ contro le basi militari statunitensi in stanza in Iraq, causando la morte di 80 persone, ha generato preoccupazione ovunque nel mondo.
“L’uso delle armi deve essere fermato ora per lasciare spazio al dialogo”. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, commenta così, a margine del Collegio dei commissari in cui si è discusso della crisi in Iran, Iraq e Libia, l’attacco iraniano. A farle da eco, Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue: “Il recente attacco missilistico alle basi in Iraq usate dagli Stati Uniti e dalle forze della coalizione anti-Daesh, fra cui anche quelle europee, sono un altro esempio di escalation e di maggiore scontro. Non c’è alcun interesse ad aumentare oltre questa spirale di violenza”, ha commentato al termine della riunione. Borrell ha ricordato, inoltre, la convocazione per venerdì di un incontro straordinario dei ministri degli Esteri europei con tutti i paesi membri, compreso il Regno Unito. “Discuteremo di cosa l’Ue può fare nel breve e medio termine per aiutare a stabilizzare la regione” ha spiegato l’Alto rappresentante.
A proposito di ministri degli Esteri, Luigi Di Maio ha affidato a Facebook il suo pensiero sull’escalation tra Iran e Usa. “È accaduto quello che temevamo –scrive il titolare della Farnesina-. Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l’attacco da parte di Teheran”. Il lungo post del leader pentastellato esprime anche solidarietà nei confronti dei militari italiani che si trovano in Iraq, che, come ha confermato lo Stato Maggiore della Difesa non sono rimasti coinvolti durante il lancio dei missili da parte dell’Iran: “Nessun militare italiano è rimasto coinvolto e i mezzi e le infrastrutture in uso al contingente militare non hanno subito danni”.
Una risposta all’attacco avvenuto nella notte nella regione irachena arriva anche dagli altri paesi dell’Unione europea, con Parigi e Berlino che condannano l’offensiva iraniana.