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HomeCronaca Australia, oltre 180 persone arrestate con l’accusa di aver appiccato gli incendi

Australia, oltre 180 persone
arrestate con l'accusa
di aver causato gli incendi

Il 70% di loro è minorenne

A Canberra aria irrespirabile

di Alessandro Rosi07 Gennaio 2020
07 Gennaio 2020

epa08109322 Aftermath of bushfires at Flinders Chase National Park on Kangaroo Island, Australia, 07 January 2020. A convoy of Army vehicles, transporting up to 100 Army Reservists and self-sustainment supplies, is on Kangaroo Island as part of Operation Bushfire Assist at the request of the South Australian Government. EPA/DAVID MARIUZ AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

Più di 180 presunti piromani sono stati arrestati dalla polizia in Australia con l’accusa di aver deliberatamente appiccato incendi negli ultimi mesi. Il 70% di loro è minorenne. Intanto le fiamme continuano a fare danni. Almeno 25 persone sono state uccise, inclusi tre volontari dei vigili del fuoco, e migliaia di case distrutte. L’area incendiata tra Nuovo Galles del Sud, Queensland, Victoria, Australia Meridionale e Tasmania è pari a 8.4m di ettari: un territorio più vasto della Scozia. E l’85% degli incendi sarebbero stati causati dall’uomo, il 37% di essi da piromani secondo quanto affermato da Paul Read, condirettore de National Centre for Research.

Chi sono le persone arrestate? Secondo la professoressa dell’Università di Melbourne Janet Stanley, i piromani hanno un’età compresa tra 12 e 24 anni, o sono uomini più anziani di circa 60 anni. “Non esiste un profilo, ma generalmente sembrano avere una storia traumatica alle spalle e spesso hanno subito l’abbandono e l’abuso da bambino”, ha affermato la professoressa Stanley. “Sono spesso bambini che non riescono a scuola, o l’hanno lasciata presto e sono disoccupati. Il confine tra accidentale e intenzionale non è mai chiaro perché molti piromani non intendono provocare la catastrofe che si poi verifica”.

A Canberra la situazione è drammatica. La capitale dell’Australia è una delle città più colpite dal fumo. Lunedì ha registrato la peggiore qualità dell’aria al mondo e durante il fine settimana sono state consegnate ai cittadini circa 100mila maschere con filtri protettivi per la respirazione. Decine di voli e servizi postali sono stati cancellati. Sono inoltre stati chiusi i centri di assistenza all’infanzia, i negozi e i musei. Il Dipartimento degli Affari interni ha chiuso i suoi uffici almeno fino a mercoledì, consentendo al personale non essenziale di restare a casa.

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