“Se gli Stati Uniti dovessero imporre sanzioni alla Turchia per l’acquisto del sistema missilistico russo di difesa aerea S-400, Ankara potrebbe rimettere in discussione lo status delle basi militari americane strategiche di Incirlik e Kurecik, nel sud del Paese vicino al confine siriano”. Questo il monito lanciato dal ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, rispondendo sulle possibili sanzioni che il presidente americano Donald Trump potrebbe comminare al Paese del suo omologo Erdogan. “I membri del Congresso devono capire che non otterranno niente facendo pressioni” sulla Turchia, ha poi aggiunto Cavusoglu.
Le due basi in territorio turco sono di enorme interesse strategico per gli Usa: quella di Incirlik contiene al suo interno numerose testate nucleari tattiche americane e da lì erano partite le operazioni aeree della coalizione anti-Isis nel 2015. Quella di Kurecik invece è un’installazione miliare radar, impiegata per scopi di difesa aerea.
Nel crescente clima di tensione tra Washington e Ankara, è arrivata anche la decisione di un tribunale locale turco di tenere in carcere Metin Topuz, dipendente del consolato americano a Istanbul, in detenzione preventiva da oltre due anni con accuse di “spionaggio” e “tentativo di rovesciare il governo”: Topuz rischia l’ergastolo per presunti legami con la rete di Fethullah Gulen, il magnate e imam da 20 anni residente negli Stati Uniti che l’esecutivo di Recep Tayyip Erdogan accusa di aver orchestrato il fallito colpo di stato del 15 luglio 2016.
