La vicenda sulla regolarità dell’assegnazione della cattedra di professore ordinario in diritto civile a Giuseppe Conte, all’Università degli Studi di Caserta “Luigi Vanvitelli”, si arricchisce di un nuovo tassello. In un servizio che andrà in onda questa sera a “Le Iene”, ma ampiamente anticipato sul loro sito internet, gli inviati hanno portato alla luce una possibile anomalia sulla conformità del processo di attribuzione dell’incarico.
Giuseppe Conte nel 2010 ha partecipato al concorso pubblico per ottenere la cattedra all’Università di Caserta: tra i membri della commissione giudicante dell’Ateneo casertano era presente anche Guido Alpa, con il quale dal 2002 l’attuale premier condivideva i locali dello studio professionale, pur mantenendo legalmente le due attività separate. I due legali hanno sempre ribadito l’assoluta regolarità delle loro posizioni, ma adesso spunterebbe un’anomalia. In una causa in cui sia Conte che Alpa difendevano il Garante per la privacy, i due legali potrebbero aver collaborato, emettendo fattura comune. Un nuovo problema per il presidente del Consiglio perché secondo la normativa, in un concorso pubblico non si può essere giudicati da un soggetto con cui si condividono interessi economici.
La fattura in questione sarebbe visionabile, secondo le regole sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione, ma l’avvocato Alpa ha fatto opposizione alla richiesta e adesso sul caso si dovrà esprimere il Tar del Lazio a metà marzo. Nel caso i soggetti in causa non avessero agito in maniera separata, la questione sarebbe esplosiva e in grado di mettere in pericolo la stabilità dello stesso governo.