Vladimir Putin stringe ancora la libertà di espressione. Ieri sera il leader russo ha firmato un provvedimento che consente alle autorità di etichettare come “agenti stranieri” anche i giornalisti e i blogger. La legge è entrata in vigore subito dopo la firma e prevede che gli enti o i singoli che diffondono notizie prodotte da testate inserite nella “black list” di Mosca sugli agenti stranieri siano considerati sulla falsa riga di quest’ultimi.
Il marchio di “agente straniero” è usato dal Cremlino per contrassegnare le organizzazioni che ricevono fondi dall’estero e sono impegnate in non meglio precisate “attività politiche” in territorio russo. Le organizzazioni identificate come “agente straniero” devono presentarsi come tali nei materiali che producono.
Non si tratta di una novità, visto che il provvedimento era stato già sottoposto alla visione della Duma e del Senato e approvato da entrambi. Duro attacco da parte di Amnesty International e Reporter senza frontiere, che parlano di “un ulteriore passo verso la limitazione dei media liberi e indipendenti” in Russia. Il Cremlino viene preso di mira e viene accusato marchiare in maniera indelebile le organizzazioni che ricevono fondi dall’estero e sono impegnate in una serie di “attività politiche” e di iniziative a livello giornalistico.