Quattordici ore: tanto è durata la maratona di questa notte della commissione Finanze della Camera, al cui vaglio sono passati gli emendamenti al decreto fiscale. Alla fine i deputati hanno votato il mandato al relatore, con il testo del dl fisco atteso in aula a Montecitorio per questa sera, quando si svolgerà la discussione generale. Anche se, riferisce l’Ansa, non è da escludere che il dibattito possa cominciare direttamente domani, slittando di un giorno.
Per ora, però, la maggioranza è divisa. Il nodo è il carcere ai grandi evasori, su cui Italia Viva ha votato no. Alla fine resta l’innalzamento complessivo delle pene, ma sarà meno consistente per i reati minori. Le opposizioni (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia) hanno abbandonato i lavori subito prima di esprimersi, in disaccordo anche sulle norme sugli appalti.
Fra le novità del dl fisco, l’Iva passa dal 22% al 5% per gli assorbenti compostabili o lavabili. A proposito di multe: rinviate al 6 marzo le sanzioni per chi non si adegua alle norme sui seggiolini auto per i bambini, mentre sono abrogate le sanzioni ai negozianti senza pos. Posticipata la scadenza del 730: dal 23 luglio al 30 settembre. Approvata all’unanimità l’indennità minima per i sindaci dei Comuni fino a 3mila abitanti, che sale a 1.400 euro netti.
“Nel dl fisco siamo riusciti a ottenere un’importante novità sulle assicurazioni. Grazie a un emendamento a prima firma Andrea Caso, si potrà beneficiare della fascia assicurativa più bassa fra tutti i veicoli di proprietà del nucleo familiare”, hanno riportato i deputati del Movimento alla Commissione. “Per le famiglie italiane è una boccata d’ossigeno”.
Sono in arrivo 180 milioni per gli straordinari delle forze di polizia e dei Vigili del fuoco e 460 per gli investimenti infrastrutturali sulla rete ferroviaria nazionale. Infine, risorse anche per la sanità. Le annuncia Elena Carnevali dei dem: “L’approvazione dell’emendamento del Pd della commissione Affari sociali pone fine alla stretta sulle assunzioni che ha penalizzato il nostro Sistema sanitario. Si tratta di un cambiamento fondamentale per il nuovo Patto per la salute. L’aumento del tetto di spesa per il personale dal 5 al 10% nel triennio 2019-2021 corrisponde ad un incremento di 200 milioni di euro”.