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HomeCronaca Aids: 140mila nuovi casi in Europa nel 2018, torna l’allarme

Aids, 140mila nuovi casi
torna l'allarme in Europa
troppe diagnosi tardive

Ecdc: "Sta fallendo sistema di testing"

14% dei malati non sa di esserne affetto

di Francesco Muccino28 Novembre 2019
28 Novembre 2019

Una donna mostra il nastro rosso simbolo della lotta contro l'Aids in una foto d'archivio. Nel mondo, un numero record di 34 milioni di persone vivono con il virus dell'Hiv. Lo afferma l'ultimo rapporto del Programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Hiv/aids (Unaids) da cui emerge, inoltre, che i decessi "sono scesi ai livelli piu' bassi dai picchi registrati dall'epidemia". ANSA/ ULISES RODRIGUEZ

Oltre 140mila sono state le nuove diagnosi di infezione da Hiv nei 53 paesi della regione europea nel corso del 2018. Di queste, più di 26mila sono avvenute all’interno dell’Unione Europea.

Lo afferma il Centro europeo di controllo delle malattie in vista della giornata mondiale contro l’Aids prevista per domenica prossima. All’interno dell’Ue, dove Lettonia e Malta sono gli Stati più colpiti dall’epidemia, il dato è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi dieci anni, ma si registra un forte aumento nell’intero territorio europeo.

Sempre all’interno dell’Unione, il 14% di chi è infetto non sa di esserlo, e il 64% delle diagnosi tardive arriva dopo i 50 anni.

Secondo Andrea Ammon, direttore dell’Ecdc, il problema delle diagnosi tardive sarebbe tra le cause della diffusione dell’epidemia. “Non sappiamo perché – dice Ammon – ma sembra che il sistema attuale di testing in Europa sta fallendo con le donne e con gli adulti più in là con l’età”.

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