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HomePolitica “No a Ulivi o contro-Ulivi”, Di Maio conferma il no ad alleanza col Pd alle Regionali

"No a Ulivi o contro-Ulivi"
Di Maio sul voto regionale
chiude ad alleanze con i Dem

Per il Pd in Emilia il nome è Bonaccini

Ma il capo politico 5 Stelle lo boccia

di Marco Valentini26 Novembre 2019
26 Novembre 2019

Il candidato del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio durante l'incontro dal titolo "L'Italia e la politica mondiale, proposte e risposte", Link Campus University, Roma, 6 febbraio 2018. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Gli equilibri all’interno della maggioranza di governo continuano a essere precari. Dal nodo legato alla gestione del caso Ilva, alle continue discussioni sugli emendamenti alla manovra finanziaria del 2020, fino alla questione alleanze tra Movimento 5 stelle e Partito Democratico per le elezioni regionali del prossimo Gennaio, le tensioni continuano a minare la stabilità dell’esecutivo.

“Se facciamo convergenza sui temi va bene ma no a patti, Ulivi o contro-Ulivi”, così il leader pentastellato, Luigi Di Maio, ha definitivamente chiuso all’ipotesi di un’alleanza elettorale con i dem in Emilia-Romagna e Calabria. Le parole del capo politico del Movimento arrivano dopo la bocciatura dell’ipotesi alleanza già sancita dagli iscritti sulla piattaforma Rousseau, ma soprattutto dopo il tentativo di ricucire col Pd e di riaprire le trattative provato da Beppe Grillo. “Non possiamo sostenere Bonaccini in Emilia-Romagna per statuto”, ha poi aggiunto Di Maio e “comunque leggere il presidente della Regione e il consiglio regionale non si può trasformare in un referendum sul governo centrale” ha concluso il leader pentastellato rassicurando sulla tenuta dell’Esecutivo.

Le prime rezione sul fronte dem alle dichiarazioni di Di Maio sono quelle del deputato Andrea De Maria: “Di Maio ieri sera ha imposto da Roma la scelta di correre da soli ai 5 Stelle dell’Emilia-Romagna. Non so se ci saranno altre evoluzioni ma, pur nel rispetto dovuto al dibattito interno ad un altro movimento politico, trovo questa scelta un grave errore”. “Alla fine – prosegue il deputato emiliano – se faranno così i 5 Stelle nella nostra regione sceglieranno di essere ininfluenti rispetto alla alternativa fra il buongoverno di Bonaccini e la deriva di destra rappresentata dalla Lega”.

Nei giorni scorsi, anche in seguito alle dichiarazioni di Grillo, si era paventata l’ipotesi di una seconda consultazione sulla piattaforma Rousseau, ipotesi però già cassata dal Movimento. “Abbiamo appena votato, non mi pare il caso di rifarlo”, lapidario il commento di Francesco D’Uva, ex capogruppo del M5s alla Camera.

 

 

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