Oggi si attende la sentenza della Cassazione sulla condanna di Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso, il 29 novembre 2014, il figlio di 8 anni, Loris Stival, a Santa Croce di Camerina, e di averne occultato il cadavere in un canale. La donna è stata fermata l’8 dicembre di cinque anni fa, pochi giorni dopo il ritrovamento del bambino, e si è sempre professata innocente, seppur cambiando differenti versioni e accusando l’ex suocero – padre dell’ex marito. Secondo l’accusa la donna avrebbe ucciso suo figlio strangolandolo con delle fascette di plastica, per poi gettarne il cadavere in un canalone di campagna. Il procuratore generale della Cassazione ha chiesto la conferma della pena comminata nei processi precedenti.
Il giudice per l’udienza preliminare di Ragusa Andrea Reale aveva disposto la condanna a 30 anni di Veronica Panarello nel processo di primo grado che si è svolto con il rito abbreviato. Condanna poi confermata dalla Corte d’assise d’appello di Catania nell’estate dello scorso anno. Il ricorso depositato nei mesi scorsi dal difensore, Francesco Villardita, rileva “l’illogicità” della sentenza di secondo grado, a partire dalla ricostruzione del delitto.