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HomeEsteri Hong Kong, scontri e tensione al Politecnico

Scontri a Hong Kong
le forze dell'ordine dentro
il campus universitario

Cina rivendica autorità giurisdizionale

Negata la richiesta di espatrio a Wong

di Tommaso Franchi19 Novembre 2019
19 Novembre 2019

epa08007725 A protester holds an SOS placard inside a gymnasium of the Polytechnic University in Hong Kong, China, 19 November 2019. Hong Kong is in its sixth month of mass protests, which were originally triggered by a now withdrawn extradition bill, and have since turned into a wider pro-democracy movement. EPA/JEROME FAVRE

“Sono molto preoccupata per la pericolosa situazione”. Nelle parole della governatrice di Hong Kong Carrie Lam si riassume la condizione che sta vivendo il territorio autonomo nel sud est della Cina. Non svanisce la preoccupazione per gli scontri nel Politecnico di Hong Kong: all’interno ci sarebbero ancora 100 studenti, barricati da circa una settimana.

Tra le 600 persone andate via dal Campus PolyU, spiega Carrie Lam, c’erano anche 200 minori: la governatrice di Hong Kong ha infatti dichiarato che nei loro confronti sarebbe scattata una identificazione. Per i rimanenti sarebbero invece subito scattate le manette. La stessa Lam ha evidenziato l’assoluta necessità di risolvere i disordini il più velocemente possibile.

Lam ha inoltre aggiunto che non sarà necessario un intervento militare della Cina per dirimere la questione, mentre non arrivano segnali di distensione: Pechino ha infatti rivendicato l’autorità giurisdizionale sulle questioni costituzionali riguardanti Hong Kong, andando contro la decisione dell’Alta Corte sul divieto di sfoggiare maschere in pubblico. Il portavoce della Commissione Affari legislativi Zang Tiewei ha così commentato la decisione: “Nessun’altra istituzione ha il diritto di giudicare o di prendere decisioni se non il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo”.

Ad alimentare le tensioni c’è anche la posizione dell’attivista pro-democrazia Joshua Wong: la Suprema Corte di Hong Kong ha respinto il ricorso contro la richiesta di espatrio per un viaggio in Europa. Alla base della decisione ci sarebbe la possibile fuga dell’attivista. Wong è sotto indagine da fine agosto e sarebbe dovuto andare a Roma e Milano a fine novembre. Lo stesso leader delle proteste ha commentato la decisione su Twitter: “Sono stato privato del mio diritto di libertà di movimento”.

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