Droga, armi e sicari non potranno essere più comprati in uno dei black market più affidabili del lato più oscuro di internet. L’operazione “Darknet”, condotta da Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche dalla Guardia di Finanza, ha portato alla chiusura di un mercato clandestino da oltre 100.000 annunci. Le indagini svolte hanno portato all’arresto di tre italiani, ritenuti i gestori di questo mercato illegale. I particolari saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 presso la Procura della Repubblica di Brescia, alla quale prenderanno parte il Procuratore Carlo Nocerino, il Pm Erica Battaglia e il comandante del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza Giovanni Reccia.
Cos’è il dark web?
Nella rete Internet si trovano tre tipi di web: surface, deep e dark. Il primo è quello a cui tutti possiamo accedere attraverso una ricerca su Google. Nel deep web invece non si può accedere se non tramite password o autorizzazione. Mentre il dark web è accessibile solamente tramite un software speciale e l’attività che viene compiuta non può essere rintracciata.
Chi ha inventato il dark web e cos’è il “modem cipolla”?
L’esercito degli Stati Uniti ha sviluppato la tecnologia nota come Tor (The Onion Router, ovvero il modem cipolla) a metà degli anni Novanta e l’ha resto disponibile per tutti. Si chiama The Onion Router perché usa la tecnica dell’onion routing: rende anonimi i siti web attraverso vari strati di codificazione. Il motivo per cui è stato reso pubblico è che se tutti lo potevano usare sarebbe stato difficile distinguere i messaggi che si scambiano le spie da quelli degli altri utenti.
Cosa si trova sul black market?
Non solo armi e droga, ma anche carte di credito rubate o clonate, materiale pedopornografico e informazioni “hackerate”, come quelle che hanno portato a Wikileaks. I ricercatori Daniel Moore e Thomas Rid del King’s College di Londra hanno monitorato i contenuti dei siti del dark web per un periodo di 5 settimane nel 2015 e hanno trovato che il 57% di essi ospita materiale illecito.