Oggi “abbondano le espressioni di xenofobia e la ricerca egoistica dell’interesse nazionale, la disuguaglianza tra Paesi e al loro interno cresce senza trovare un rimedio”. È l’allarme lanciato da Papa Francesco durante l’incontro con i Gesuiti che partecipano al convegno internazionale del Segretariato per la Giustizia sociale e l’Ecologia. Secondo il Pontefice sono troppe “le situazioni di ingiustizia e dolore umano”, come la tratta delle persone. “Inoltre – ha aggiunto – non abbiamo mai maltrattato e ferito la nostra casa comune come negli ultimi due secoli”.
Francesco ha poi posto l’attenzione sugli ultimi, vittime della “cultura dello scarto”, senza che vi siano le giuste attenzione ai loro bisogni “che sorgono molte volte innumerevoli, difficili da approcciare nel loro insieme”. Occorre “una vera rivoluzione culturale”, “una trasformazione della nostra visione collettiva, dei nostri atteggiamenti, dei nostri modi di percepire noi stessi e metterci davanti al mondo”, ha sottolineato il Pontefice. Da qui “l’importanza del lavoro di una trasformazione lenta – ha indicato Papa Francesco – di strutture, attraverso la partecipazione al dialogo pubblico, in cui si prendono le decisioni che incidono sulla vita di questi ultimi”.