Sulla manovra economica restano ancora molti nodi da sciogliere, dal prelievo sulle sigarette all’imposta sulla plastica. L’esito dell’ultimo vertice di maggioranza si è concluso con un tentativo fallito di disinnescare la tassa sulle auto aziendali, una stangata da 513 milioni di euro: il provvedimento colpirà anche le auto ibride ed elettriche, nonostante l’essenza “ecologica” della norma.
Stop detrazioni sui redditi alti
Confermato anche lo stop alle detrazioni fiscali al 19% per i redditi alti, sforbiciata che riguarderà anche le spese sanitarie che in un primo momento sembravano esserne escluse. Dal 2020 infatti tutte le detrazioni, escluse quelle in farmacia, dovranno essere effettuate con mezzi di pagamento tracciabili.
Flat tax e aumento royalties sul petrolio
Dal 2021 saranno escluse dal regime della flat tax le partite Iva che quest’anno hanno avuto 30 mila euro di reddito da pensione o da lavoro dipendente. Secondo il ministero dell’Economia lo stop ai dipendenti riguarda circa il 20% degli attuali beneficiari. Nel mirino della manovra 2020 anche il petrolio e gas, che saranno gravate da royalties più alte sulle estrazioni in Italia. Il Ministro Gualtieri – ospite a Porta a Porta – si è detto fiducioso sul giudizio di Bruxelles, confermando che dopo il via libera alla manovra si tornerò a discutere di Iva e Irpef.
Confermati fondi per Radio Radicale
Nella bozza della manovra erano stati stanziati inoltre 8 milioni di euro l’anno, nei prossimi tre anni, per rinnovare la convenzione con Radio Radicale: proprio questo il tema che ha tenuto banco durante l’ultimo vertice di governo. Per il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio quel denaro andrebbe destinato ai terremotati, mentre per la sottosegretaria allo Sviluppo Alessia Morani “i fondi non si toccano e si lasciano fuori i terremotati da polemiche”. Gli 8 milioni restano ma, dal 30 aprile 2020, il servizio svolto da Radio Radicale verrà messo a gara.