Twitter allontana gli spot politici dal proprio mondo. Quella presa da Jack Dorsey è una decisione storica, con l’amministratore delegato del social network pronto a silenziare alcuni cinguettii. “La pubblicità su Internet – spiega Dorsey in un tweet – è molto potente ed efficace, ma comporta significativi rischi politici laddove può essere usata per influenzare i voti”.
A final note. This isn’t about free expression. This is about paying for reach. And paying to increase the reach of political speech has significant ramifications that today’s democratic infrastructure may not be prepared to handle. It’s worth stepping back in order to address.
— jack 🌍🌏🌎 (@jack) October 30, 2019
Il ceo di Twitter sta traghettando la sua creatura verso una vera e propria rivoluzione, destinata a travolgere il mondo della politica. La decisione di Dorsey tuttavia riguarda esclusivamente gli spot politici, non le pubblicità, che rimarranno spazi acquisiti e messi a disposizione degli utenti. L’obiettivo di Twitter è di mettere fine alle informazioni false e distorte contenute in alcuni spot, cercando di preservare la qualità del dibattito politico. Si tratta di un primo passo nel mondo dei social, ma non tutti sono d’accordo.
Non è infatti un caso che la presa di posizione sia arrivata a una settimana dall’audizione di Mark Zuckerberg davanti alla Camera americana, dove l’inventore di Facebook ha risposto alle accuse di Alexandra Ocasio-Cortez sulla gestione dei dati digitali. La politica del social network è chiara: Facebook non vuole controllare pubblicità di carattere politico. Proprio da questo si smarca Twitter, che sceglie di adottare una strategia antitetica a quella di Zuckerberg.
Al momento sia Google che Facebook non hanno rilasciato commenti, ma il dibattito è destinato ad accendersi ulteriormente. Nel frattempo i mercati reagiscono alla decisione di Dorsey, con il titolo Twitter in calo del 2% a Wall Street. La nuova politica sui tweet non entrerà in vigore subito, ma sono due le date da cerchiare in rosso sul calendario: il 15 novembre verranno svelati ulteriori dettagli sulla decisione appena annunciata, mentre il 22 novembre entrerà in vigore la nuova gestione degli spot politici.