Sempre più vicina la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo francese Psa che riunisce, tra gli altri, i marchi Peugeot e Citroën. Le due società hanno infatti annunciato di essere al lavoro con l’obiettivo di “unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile”.
Da questo matrimonio nascerebbe il quarto costruttore automobilistico al mondo, con – stando ai dati del 2018 – 8.7 milioni di veicoli venduti, 170 miliardi di euro di ricavi e un utile operativo corrente di 11 miliardi.
Il consiglio d’amministrazione dovrebbe essere composto da undici membri: cinque nominati da Fca (incluso John Elkann, nel ruolo di presidente) e cinque da Psa. L’attuale amministratore francese Carlos Tavares invece mantenere la carica nel nuovo colosso automobilistico, con un mandato iniziale di cinque anni. Proprio quest’ultimo ha dichiarato: “Questa convergenza crea un significativo valore per tutti gli stakeholder e apre a un futuro brillante per la società risultante dalla fusione”.
Gli azionisti delle due società deterranno entrambe il 50% del controllo e annunciano “sinergie annuali a breve termine stimate in 3.7 miliardi di euro, senza chiusura di stabilimenti”. La segretaria generale di Fiom Cgil, Francesca Re David, ha espresso però “fortissima preoccupazione per gli stabilimenti, che in Italia sono pieni di cassintegrati. La fusione – secondo la sindacalista – è molto rischiosa”.
La sindaca di Torino Chiara Appendino incontrerà nei prossimi giorni i vertici del Gruppo, “per conoscere quali effetti avrà il progetto di fusione per i siti produttivi presenti nel capoluogo piemontese”.
Il futuro accordo tra i due gruppi è stato accolto con favore dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che ha detto: “Abbiamo bisogno di giganti europei per affrontare le sfide con Cina e Usa. La fusione darebbe vita ad una dimensione aziendalistica interessante”.
Dalla Francia il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, ha fatto sapere in una nota che “accoglie favorevolmente il progetto di fusione” ma lo Stato francese, azionista di Psa, “resterà particolarmente vigile” sulla tutela dell’apparato industriale in Francia.
Intanto, in Borsa, Fca resta forte dopo la notizia della fusione (+9%), mentre Peugeot ha un andamento opposto, perdendo sui listini di Parigi il 12%.