La Russia ha inviato altri 300 agenti della polizia militare in Siria per “compiti speciali” nella fascia di 30 chilometri lungo il confine con la Turchia. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca, precisando che i soldati sono arrivati nel Paese dalla Cecenia. Oltre a loro, gli aerei cargo militari hanno portato nella base aerea russa di Hmeymim, in Siria, più di 20 i mezzi blindati Tigre Typhoon-U nelle regioni russe di Rostov e Krasnodar.
Per quanto riguarda la Turchia, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere, in un’intervista alla tv di stato Trt, che il Paese “prenderà una decisione in base agli sviluppi” sulla sua presenza militare a Kobane, la città simbolo della resistenza curda all’Isis nel Nord della Siria. Più avanti ha spiegato la posizione delle altre potenze in merito: gli Stati Uniti stanno dicendo ai turchi di non entrarvi, mentre i russi spingono per il sì.
Sempre Erdogan ha dichiarato che la Turchia ha chiesto proprio agli Usa di consegnare il comandante Ferhat Abdi Sahin – alias Mazloum Kobane – che è “ricercato dall’Interpol” e che considera un “terrorista”. Nel frattempo, a Manbij – altra località strategica in Siria a Ovest del fiume Eufrate – Ankara ha già stabilito di creare una postazione di osservazione militare.
Siria, altri soldati russi
nel nordest del Paese
Incertezza su Kobane
Erdogan deciderà se entrare nella città
in base ai prossimi sviluppi militari
25 Ottobre 201952