“Tutti i curdi devono andarsene altrimenti riprenderemo l’operazione in modo ancora più determinato”. A dirlo è il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a poche ore dall’incontro a Sochi con Vladimir Putin, previsto per le 21 italiane.
I curdi dello Ypg che hanno lasciato la zona di sicurezza turca nel nord della Siria al momento sono circa 800 e altri 1.200-1.300 starebbero rapidamente lasciando l’area, ha spiegato Erdogan, il quale ha risposto a Emmanuel Macron che aveva chiesto un’estensione della tregua per il ritiro dei curdi nel nord della Siria: “Non mi è giunta alcuna richiesta direttamente dal presidente francese, che invece ha incontrato i terroristi curdi. La Francia non è una nostra controparte in questo processo, sembra che Macron stia cercando di crearsi un ruolo in questo accordo”.
Dalla regione di Idlib, al momento in mano ai ribelli e ai jihadisti, il presidente siriano Bashar al Assad, che si trova insieme alle truppe dell’esercito di Damasco, ha detto: “Erdogan è un ladro, ha rubato fabbriche, grano e petrolio e oggi ruba la terra”.
Intanto, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha fatto sapere che Trump “è completamente preparato a un’azione militare contro la Turchia se necessario”. Le truppe americane che stanno lasciando la Siria si dirigono verso l’Iraq, anche se l’esercito iracheno avverte: “Non hanno il permesso di rimanere nel paese”.