L’invasione del nord della Siria da parte dell’esercito turco continua a creare divisioni e polemiche anche nel mondo dello sport. Più nello specifico nel calcio. Da quando è partita l’offensiva ordinata dal presidente Recep Tayyip Erdoğan infatti, molti giocatori della Nazionale delle “Stelle crescenti” hanno mostrato in pubblico il loro appoggio all’invasione mimando il saluto militare.
L’ultimo episodio è avvenuto durante l’esultanza per il goal vittoria realizzato allo scadere dall’attaccante turco, Cenk Tosun, contro l’Albania. Oltre al centravanti in forza all’Everton, hanno compiuto l’ormai inflazionato gesto anche gli “italiani” Hakan Calhanoglu del Milan e Merih Demiral della Juventus.
Le polemiche riguardo a questo episodio hanno investito anche i centrocampisti di Manchester City e Juventus, Ikay Gundogan e Emre Can, rei di aver messo il like alla foto che immortalava la scena dell’esultanza. “Non avevamo intenti politici, era solo un sostegno a un amico. Siamo contrari a qualsiasi forma di guerra, in qualsiasi parte del mondo”, ha provato a difendersi Gundogan. “Non mi piace la guerra, spero ogni giorno che possa regnare la pace in tutto il mondo. Non ho altro da dire a riguardo, perché non ho mandato nessun messaggio politico”, invece le parole dello juventino Emre.
Intanto, in questo scenario particolarmente delicato, stasera, allo Stade de France di Parigi, si svolgerà il match tra Francia-Turchia, due paesi che proprio a causa dell’aggressione in Siria del nord hanno recentemente avuto scontri diplomatici. Sono attesi circa 30mila tifosi turchi, in arrivo da Germania e Belgio, pronti a fischiare l’inno francese e ad applaudire la nazionale turca e il suo saluto militare. Le autorità transalpine hanno previsto un dispositivo di sicurezza rinforzato, con 600 agenti e 1.400 steward, per prevenire eventuali incidenti.
Avec ce salut militaire, l’équipe de football turque a hélas brisé la frontière qui doit séparer le sport de la politique. On ne peut décemment accueillir demain au Stade de France ceux qui saluent le massacre de nos alliés Kurdes ! #AnnulationMatchFranceTurquie pic.twitter.com/tjzRLYZsZL
— Jean-Christophe Lagarde (@jclagarde) October 13, 2019
Per questo si moltiplicano gli appelli in Francia per annullare la temuta partita di questa sera valida per le qualificazioni a Euro 2020. “Non possiamo accogliere decentemente allo Stade de France coloro che salutano il massacro dei nostri alleati curdi”, ammonisce in un tweet il presidente del partito centrista Udi Jean-Christophe Lagarde, allegando una foto in cui i calciatori turchi festeggiano con il saluto militare il gol contro l’Albania alle qualificazioni di euro 2020. “Con questo saluto militare – deplora il politico francese – la nazionale turca ha purtroppo varcato la frontiera che dovrebbe separare sport e politica”. Da parte sua, l’europarlamentare del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha lanciato un duro avvertimento, sottolineando che “il calcio non può servire la propaganda di Erdogan”.
L’esibizione del saluto militare è un chiaro segnale politico di appoggio alla politica guerrafondaia di Erdogan e la Uefa vieta che in una manifestazione sportiva venga propagandato qualsiasi messaggio di questo tipo. Da qui l’idea di revocare la scelta di Istanbul come sede della finale di Champions League del 2020. Idea che però viene definita “un atto forte” ma che al momento “sembra assolutamente prematuro parlare di sanzioni a questo livello”.